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"Stade
du Heysel" : Storia di uno Stadio Maledetto
A volte è proprio beffardo il destino: l'Heysel
venne inaugurato nel 1930 con l’incontro di
calcio fra tra l'Anderlecht e il Torino che dopo
19 anni fu annientato nella sciagura aerea di
Superga. In qualche modo il fato delle due
squadre della Mole si annoda stretto nelle due
tragedie. Il 23 agosto 1930, in concomitanza con
i festeggiamenti per il centesimo anniversario
dell'indipendenza belga, venne inaugurato in
presenza del Principe Leopoldo lo "Stade du
Jubilé" o "Jubelstadion" (Stadio del Giubileo).
La scelta del luogo cadde sull'altopiano
dell'Heysel in modo da abbellire la zona in
vista dell'Esposizione Internazionale di
Bruxelles del 1935. Le tribune di questo
gigantesco stadio potevano ospitare fino a
70.000 persone. Successivamente vennero aggiunte
delle piste in legno per ospitare le gare di
ciclismo su pista. Lo
stadio fu per lungo tempo teatro della vita
sportiva ed artistica della città, fino allo
scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1937
nell'impianto venne inaugurata la prestigiosa
Gordon Bennett Cup, competizione riservata ai
palloni aerostatici. Dopo la fine della seconda
guerra mondiale, lo stadio ritrovò la sua
originale funzione e propose una moltitudine di
eventi popolari che riuscirono ad attirare gente
da ogni parte del mondo. L'impianto venne pian
piano ribattezzato "Stade du Heysel". Nel 1971
venne permanentemente installata una pista in
tartan, grazie alla quale fu possibile
organizzare gare di atletica leggera. Tre anni
più tardi, nel 1974, lo stadio venne dotato di
un nuovo sistema d'illuminazione, rivoluzionario
per l'epoca. Lo stadio Heysel ha ospitato 4
finali di Coppa dei Campioni
(1958-1966-1974-1985), 4 finali di Coppa delle
Coppe (1964-1976-1980-1996) e la finale di Coppa
Uefa nel 1983. Nonostante la sua fama di stadio
nazionale del Belgio, l'Heysel non era mantenuto
al meglio. Con il tempo le condizioni dello
stadio andarono via via peggiorando, fino alla
finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e
Liverpool del 29 maggio 1985, quando, in
concomitanza di gravi disordini e incidenti, era
ormai già ridotto in pessime condizioni. La
parete esterna dello stadio era stata costruita
con blocchi di calcestruzzo e quel giorno alcuni
tifosi, sprovvisti di biglietto, furono visti
tirare calci per formare dei buchi in modo da
salire sulle tribune. Le critiche condizioni
dello stadio, insieme allo scarso controllo
della folla sugli spalti, contribuirono
rapidamente al crollo di un muro adiacente al
settore Z che avvenne circa un'ora prima del
fischio d'inizio della finale. Le conseguenze di
quel crollo furono drammatiche, 39 persone
persero la vita.
Fonti: Wikipedia.org
© Saladellamemoriaheysel.it
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Fotografia: En.wikipedia.org
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Stade "Roi
Baudouin": La ristrutturazione
Un decennio dopo, in vista di Euro 2000, nel
1995 lo stadio venne ricostruito. Per le opere
di ammodernamento furono spesi 1,5 miliardi di
franchi belgi (circa 37 milioni di euro) e
l'impianto venne rinominato "Re Baldovino"
(Koning Boudewijn Stadion - Stade Roi Baudoin)
in onore del monarca deceduto il 31 luglio 1993.
Pur conservando buona parte della propria
struttura originaria risalente al 1930, è stato
coperto da una tettoia e rifatto completamente
al suo interno adeguando i suoi 50.000 posti a
sedere ai criteri di sicurezza e modernità, al
fine di renderlo idoneo ad ospitare i campionati
europei di calcio del 2000 organizzati dal
Belgio e dall'Olanda.
Tutto ciò che rimane del vecchio stadio è un
cancello restaurato all'entrata principale. La
nuova struttura comprende un campo da calcio, la
pista d'atletica e strutture per competizioni da
prato. Il nuovo stadio fu inaugurato il 23
agosto 1995 con la partita Belgio - Germania
(1-2) e nel 1996 lo stadio ospitò la finale di
Coppa delle Coppe 1995-1996 tra Paris
Saint-Germain e Rapid Vienna, vinta 1-0 dai
francesi. L'Italia vi ha anche disputato una
partita ufficiale di quella competizione proprio
contro il Belgio. Prima dell'incontro di calcio,
il giocatore della Juventus e dell'Italia,
Antonio Conte, accompagnato dal compagno di
nazionale e suo capitano Paolo Maldini, depose
un mazzo di fiori nei pressi del settore dove
era localizzato un tempo il settore Z, il luogo
dell'eccidio mentre l'altoparlante dello stadio
trasmetteva musica ad alto volume in assoluta
indifferenza al gesto di commemorazione,
peraltro già non autorizzato precedentemente
dall'Uefa. All'ingresso delle squadre in campo,
tutti i giocatori della nazionale italiana
entrarono in campo portando un fiore bianco
nella mano sinistra, in onore dei tifosi morti
all'Heysel. Era già accaduto nel 1990 quando il
Milan fu chiamato a giocare proprio nel vecchio
stadio della morte una partita di coppa contro
il Malines: gli Italiani arrivarono davanti
all’impianto già condannato alla demolizione
scoprendo che non c’era neppure una lapide, né
una traccia di ciò che era accaduto, ma soltanto
ostile indifferenza. Prima della partita il
capitano rossonero Franco Baresi depositò un
mazzo di fiori in memoria della strage ai piedi
della recinzione dell’ex settore Z ricevendo una
bordata di fischi incivili da parte dei tifosi
locali mentre gli altoparlanti dello stadio
anche in quel momento trasmettevano musica
commerciale, ignorando ignobilmente il nobile
gesto.
Il 26 maggio 2006, la federazione calcistica
belga decise di non usare più lo stadio per gli
incontri della nazionale belga e per la finale
della Coppa del Belgio, a causa delle porte
troppo strette e delle condizioni di sicurezza
della struttura. La URBSFA decise che i
successivi incontri della nazionale fossero
giocati da quel momento in poi al "Constant
Vanden Stock Stadium" dell’Anderlecht. A causa
di questa restrizione, la città di Bruxelles
emanò una dichiarazione nella quale certificava
che lo stadio era sicuro, contrariamente a
quanto diceva la relazione della Federcalcio. Il
6 ottobre 2006, la URBSFA incontrò i
rappresentanti della città di Bruxelles e fu
deciso di rinnovare il contratto fino al 30
giugno 2008. Dal 15 novembre 2006, la nazionale
belga ha quindi riutilizzato lo Stadio Re
Baldovino. Inoltre, ospita annualmente come da
tradizione, il Memorial Van Damme, un meeting
internazionale di atletica leggera, inserito nel
circuito IAAF Diamond League.
Fonti: Wikipedia.org
© Saladellamemoriaheysel.it
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Fotografia: Epoca
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La
Targa in Memoriam
Una criptica targa commemorativa ricorda la
tragedia del 1985 in prossimità del luogo dove
sorgeva nel vecchio impianto sportivo il muretto
semi crollato della curva Z. Sul marmo sono
tracciate 39 tacche sul bordo superiore e
inferiore a simbolo delle 39 vittime ed è
impressa la scritta "in memoriam" sopra la data
29.05.1985 della strage.
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it
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Fotografia:
GETTY
IMAGES
(Not for Commercial Use)
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La Lapide dei
Nomi
Il 29 maggio 2005, per volontà del comune di
Bruxelles, in occasione del ventennale della
tragedia è stata scoperta sul muro esterno del
nuovo stadio "Re Baldovino" una grande lapide
con i nomi delle 39 vittime in ordine
alfabetico.
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it
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Fotografia:
GETTY
IMAGES
(Not for Commercial Use)
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La Meridiana-Monumento
Davanti ai cancelli dell’ex settore Z una
meridiana-monumento fu inaugurata per il
ventesimo anniversario della strage. Un lungo
palo che svetta obliquamente verso il cielo
illuminandosi da trentanove faretti e annettendo
alla struttura una pietra con i colori della
bandiera italiana e di quella belga, insieme
alla poesia "Funeral Blues" scritta dall'inglese
Wystan Hugh Auden. Costato ben 140.000 euro il
monumento è stato progettato dall'artista
francese Patrick Rimoux, già noto come "lo
scultore della luce", con l’intenzione di
"simboleggiare il dolore degli italiani, dei
belgi e degli inglesi, i tre gruppi che sono
stati le grandi vittime di questo dramma". Per
la cronaca, tra le vittime ci sono stati anche
due cittadini francesi e solo un britannico, di
nazionalità irlandese.
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it
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Fotografia: Google Maps
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Poesia:
Wystan Hugh Auden
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La Poesia di Wystan Hugh Auden
FUNERAL
BLUES
Fermate
tutti gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso
succulento,
chiudete i pianoforte, e tra un rullio
smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i
dolenti.
Incrocino aeroplani
lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio Lui È
Morto,
allacciate nastri di crespo al collo
bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il
mio Sud, il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio
riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia
lingua, il mio canto;
pensavo che l'amore fosse eterno: e
avevo torto.
Non servon più le stelle:
spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il
sole;
svuotatemi l'oceano e sradicate il
bosco;
perché ormai più nulla può giovare.
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Documento Filmato Heysel dopo la Strage
6.03.1990
Documento filmato di repertorio sulle condizioni
precarie dello stadio Heysel, nonostante alcuni
lavori di restauro e la riapertura ufficiale del
23.04.1986 in occasione della partita
internazionale Belgio-Bulgaria. Il video è
tratto dal servizio del giornalista Gigi
Moncalvo per la trasmissione televisiva "CANALE
5 NEWS", alla vigilia dell'incontro europeo di
calcio fra Malines e Milan che si disputò allo
stadio Heysel di Bruxelles il 7.03.1990
nonostante le condizioni notoriamente pessime
dell’impianto sportivo e il drammatico
precedente della tragedia del 29.05.1985.
All’epoca era ancora in corso il processo di
appello a Bruxelles, dopo le prime sentenze che
avevano risparmiato la Uefa dalle responsabilità
dirette sulla strage.
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it
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Video: Mediaset
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La Petizione Popolare
Nel giugno 2013 viene ufficializzato che il "Roi
Baudouin" verrà definitivamente demolito per
lasciare spazio ad un nuovo stadio nazionale.
Una scelta necessaria affinché Bruxelles possa
essere in lizza fra le città di 13 diverse
nazioni europee che ospiteranno gli Europei
2020, nel 60° anniversario della competizione
calcistica. La nuova struttura sorgerà vicina
allo stadio attuale, sull’area attualmente
occupata da un grande parcheggio, nel comune
fiammingo di Grimbergen. Le autorità belghe, in
risposta ufficiale ad una petizione popolare
promossa dal Comitato "Per non dimenticare
Heysel" di Reggio Emilia e da
Saladellamemoriaheysel.it, condivisa con alcuni
familiari delle vittime e sostenuta bipartisan
da alcuni parlamentari europei italiani, si sono
impegnate a preservare dalla demolizione la
meridiana-monumento ed a ricollocare degnamente
anche le due targhe in memoria nella nuova
struttura.
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it
(Testo © Fotografie)
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