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MONUMENTI
in
MEMORIA
HEYSEL |
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Stadio "Roi Baudouin"
(Bruxelles) 
Città di Torino

Continassa, Cittadella
Juventus Football Club (Torino) 
Sede Juventus Football
Club (Torino)

J-Museum
(Torino)

Parco "Mirabello"
(Reggio Emilia) 
Stadio "Partenio Lombardi"
(Avellino) 
Comune di Rutigliano
(Bari)

Comune di Pesaro

Comune di Cherasco (Cuneo) 
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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La Meridiana
di Patrick Rimoux
"Fermate tutti gli orologi" (Scultura di
Patrick Rimoux)
Vent'anni dopo la morte di 39 persone,
schiacciate nel settore Z dello stadio Heysel,
la Città di Bruxelles ha voluto rendere omaggio
alle vittime di questa tragedia erigendo
un'opera architettonica sul piazzale dello
stadio, ora ribattezzato "Roi Baudouin". La
commemorazione si è tenuta domenica 29 maggio
2005, aperta al pubblico, "affinché tutti
possano rendere un doveroso omaggio alle 39
vittime" - disse il sindaco Freddy Thielemans,
promotore dell’opera, in occasione della sua
presentazione dello scultore francese Patrick
Rimoux. "La scultura è lì soprattutto per
rappresentare il dovere della memoria,
simboleggiato da una meridiana. La luce, grazie
alla sua quota di ombra e di luce, ci ricorda il
passare del tempo, ma non può essere quella
dell'oblio. Le vittime del disastro sono evocate
sulla colonna e sulla stele dai prismi e dai
blocchi di luce, ogni componente proietta il
numero delle vittime (39 lastre, 39 prismi, 39
blocchi, 13 metri di altezza). La scelta della
poesia di W.H. Auden si impone innanzitutto per
la sua evocazione di un essere perduto, ma anche
per la sua nazionalità. Suggerisce quindi il
pentimento di una nazione ferita da un atto
omicida contro persone venute a celebrare un
momento di sport e di convivialità. La scultura
commemorativa "Ferma tutti gli orologi" è
costituita da una base con le proporzioni di un
decimo di campo da calcio. Tutte le pietre al
centro della base di granito bianco provengono
dall'Italia. 39 blocchi di luce rivestiti di
marmo bianco di Carrara sono disposti in linea
sulla base formando una meridiana. Tutte queste
linee convergono verso uno gnomone in acciaio
inossidabile alto 13 metri (primitiva meridiana,
costituita da una semplice asta verticale la cui
ombra è proiettata su una superficie orizzontale
piatta). Su di essa saranno inseriti 39 prismi
di luce disposti a spirale, che evocano la
spirale del tempo. Questi prismi cambieranno
colore per suggerire le variazioni della luce
solare, dall'alba al tramonto. Nella parte
superiore dello gnomone, 39 piccoli prismi
bianchi saranno disposti in tre corone di 13.
Infine, intorno alla stele, 39 lastre di pietra
blu belga circondano la scultura. Su queste
lastre sarà incisa una poesia dello scrittore
britannico W.H. Auden, "The Funeral Blues".
Fonte:
Patrickrimoux.fr
©
Fotografie: Comitato Heysel Reggio Emilia
©
Curvafiladelfia.wordpress.com
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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La Stele di
Dante Grassi
Per ricordare
le vittime, dal 2001 nel giardino della
sede bianconera a Torino in Corso
Galileo Ferraris c'è un piccolo
monumento, voluto da Giampiero
Boniperti, presidente della Juventus, e
posto già nel 1986 nella precedente sede
di Piazza Crimea. Un cippo commemorativo
realizzato dall' architetto Dante Grassi
che reca un epitaffio dello scrittore
Giovanni Arpino che riporta il seguente
epitaffio: "Qui ricordiamo le 39 vittime
di Bruxelles il 29 maggio 1985 trucidate
da brutale violenza. Quando onore,
lealtà, rispetto cedono alla follia, è
tradita ogni disciplina sportiva. Alla
nostra memoria il compito di tenerla
viva".
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it ©
Fotografia:
GETTY
IMAGES (Not for Commercial Use)
©
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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La Stele del J-Museum
Come promesso
pubblicamente dal Presidente Andrea
Agnelli, a pochi giorni dal suo
insediamento in società e in occasione
della cerimonia di commemorazione dei
caduti di Bruxelles nel giardino della
Sede della Juventus a Torino il 29
maggio 2010, all'interno del J-Museum
viene realizzato un angolo della Memoria
dedicato alla strage dell'Heysel. Nella
medesima sala fra i luccicanti trofei e
gli storici cimeli della leggendaria
società torinese spicca una lunga stele
luminosa sulla quale si leggono i 39
nomi delle vittime. Simbolicamente un
segno molto importante e affettivo di
condivisione della tragedia nella storia
del club torinese, dopo moltissimi anni
di biasimevole estraniazione dal
ricordo.
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it
(Testo © Fotografia)
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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Il Monumento
di Gido Vanlessen
Cronistoria del Monumento "Per Non
Dimenticare Heysel"
Monumento alle vittime della violenza
negli stadi realizzato ispirandosi ai
piletti dello stadio Heysel. L'ideatore
dell’opera, l’artista fiammingo Gido
Vanlessen, autore delle steli.
L’ingegner Tolmino Menozzi e il designer
Ivan Fontanesi del verde pubblico del
Comune di Reggio Emilia ne hanno curato
l'inserimento.
Alla fine degli anni '80, Francesco
Gelati di Reggio Emilia, abitava a
Verona la quale era una delle sedi di
girone del Campionato mondiale di
calcio" ITALIA '90. Verona ospitava la
squadra del Belgio e le iniziative
culturali erano molte: mostre, concerti.
ecc.
Pippo Avola, operatore culturale
e amico di Gelati, invitò lo scultore
Gido Vanlessen ad esporre la sua
particolare scultura "Per non
dimenticare Heysel" e, finito il
mondiale, si apprestò a rispedire
l'opera in Belgio e ad affrontare le
conseguenti, notevoli, difficoltà
burocratiche. Gelati, ricordandosi
dell'amico Claudio Zavaroni, reggiano
fra le vittime dell'Heysel, ottenne da
Pippo Avola l'opera in prestito per la
città di Reggio Emilia, in attesa di
restituirla all'autore. Il primo evento
utile per mostrare l'opera, era la festa
dell'Unità di Reggio Emilia. La
Direzione accettò di buon grado e ospitò
l'opera di Vanlessen collocandola vicino
all'ingresso principale. La commozione
fu subito grande fra i tanti visitatori.
Ed aumentò quando una mano anonima fece
dono di un mazzo di fiori alla scultura:
da quel momento scattò il desiderio di
far rimanere a Reggio Emilia l'opera, ma
come ? Dato che il Comune non poteva
acquistarla, era necessario trovare
qualcuno che la comprasse e poi la
donasse alla città. Gelati mise in
contatto Avola con la Reggiana Calcio
dell'allora Presidente Ermete
Fiaccadori, il quale, con altri
dirigenti del movimento cooperativo,
attraverso l'interessamento della Lega
Cooperative di Reggio Emilia e con
l'impegno dell'allora Sindaco Fantuzzi,
la Reggiana calcio e altri, riuscì a
creare un team di cooperative per
l'acquisto e la messa a dimora della
scultura. Il progetto, il cantiere,
l'inaugurazione con l'iniziativa
calcistica, la mostra personale di Gido
Vanlessen agli Stalloni, ed altro,
attivò diversi protagonisti: Il designer
Ivan Fontanesi, del Comune di Reggio
Emilia, e l'ingegner Tolmino Menozzi per
la progettazione e il coordinamento,
Adriano Catellani per l'inaugurazione,
evento preparato in modo straordinario:
con partita di calcio nello stadio
prospiciente al monumento, presenza
dell'associazione familiari delle
vittime, Club Juventus, mostra ecc... Da
quel giorno la scultura di Gido
Vanlessen diventa l'unico monumento in
Italia contro la violenza negli stadi,
meta di fiaccolate, visitato da
delegazioni di città gemelle e da atleti
giunti a Reggio Emilia per gareggiare.
Fonte: Comitato Heysel
Reggio Emilia (Testo © Fotografia)
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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La Stele
di Giovanni Spiniello
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Nell'anno 1986,
posizionandolo tra la curva nord e la
tribuna Montevergine dello Stadio
Partenio di Avellino, lo scultore
Giovanni Spiniello erige questa
plastoggettografia in cemento armato ad
alta resistenza (Dimensioni: 300 cm x
900 cm x 60 cm). E' un'opera
commemorativa della strage dell'Heysel,
realizzata dall'artista irpino, nato a
Grottolella, scultore, pittore,
incisore, illustratore, ceramista e
grafico, avvalendosi della consulenza
tecnica dell'Architetto Ferdinando
Luongo. La stele, di proprietà del
Comune di Avellino, viene presentata in
mondovisione in occasione
dell'amichevole fra le nazionali di
calcio di Germania e Italia il 5
Febbraio 1986. Il monumento ha una base
in argilla, la forma in gesso e la
colata di cemento armato ad alta
resistenza. Una "reminiscenza fossile",
come ama definirla il suo autore. Un
lavoro etico e di denuncia che abbiamo
dimenticato. Eppure è sempre lì, a
ricordarci la mutazione dell’uomo in
bestia, lo sfogo del barbaro che nulla
ha a che vedere con lo sport che davvero
ci piace. Il dolore che emerge
dall’opera lo si intravede nei tanti
volti ritratti. La paura immane di aver
perso un congiunto per un motivo
incomprensibile. Come è evocativa
l’immagine centrale di questa donna che
urla per il dolore e all’interno
dell’urlo contiene il volto di un
bambino, nel vano tentativo di
proteggerlo. Un potente lavoro di
commemorazione, pensato e sentito come
un monumento alla speranza, un invito a
ricordare il piacere del calcio giocato:
"uno sport di strategie, di geometrie ed
anche di cultura. Un momento di
aggregazione, di crescita fisica ed
interiore. Come ogni sport dovrebbe
essere".
Fonte:
Orticalab.it (Testo
©
Fotografia)
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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Il Cippo dello Juventus Club
di Rutigliano
A Rutigliano,
paese agricolo in provincia di Bari, lo
Juventus Club "Giampiero Boniperti"
custodisce dall’inaugurazione del 29
maggio 2005 questo cippo in memoria,
eretto nel giardino di Via Vittime dello
Stadio Heysel, la strada cittadina che
il comune barese, primo in Italia, ha
voluto intitolare già all'indomani della
tragedia di Bruxelles. In questo luogo
si svolge ogni anno la commemorazione
solenne dei caduti da parte del club
bianconero in occasione
dell’anniversario della strage.
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it ©
Fotografia: Dioguardi
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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Il Cippo
del Comune di PESARO
A trent'anni
dalla strage, il 28 marzo 2015 Pesaro ha
dedicato un piazzale ed un cippo
commemorativo alle vittime dello stadio
Heysel. Alla inaugurazione davanti ad
alcuni testimoni del drammatico evento,
il sindaco Matteo Ricci, promotore
dell’iniziativa e acceso tifoso
bianconero, ha motivato la scelta
operata dal Consiglio Comunale dicendo
di voler lanciare pubblicamente un
messaggio da parte di chi disprezza la
violenza e ama lo sport sano.
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it ©
Fotografia: Comitato Heysel Reggio
Emilia
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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Il Monumento
di Cherasco
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Smonumentando
Nel ricordo della tragedia
dell'Heysel
di Silvano Bertaina
Il monumento si trova nel
"Giardino della Madonnina" di Cherasco
Ricorda le gradinate di uno stadio e la
scritta è dedicata ai famigliari di
quelle persone che persero la vita. La
più giovane aveva 10 anni.
Nel "Giardino della Madonnina", a pochi
metri dall'Arco del Belvedere di
Cherasco, fu inaugurato nell'aprile del
2016 uno dei primi monumenti in Italia
dedicati alle vittime dell'Heysel. A
proporre l'iniziativa al Comune delle
Paci furono due cittadini e tifosi
juventini, Paolo Monchio e Marco Bogetti.
Siamo a pochi giorni dal 29 maggio, 37°
anniversario di quella notte che
sconvolse il mondo del calcio e mise a
nudo i limiti della prevenzione e della
sicurezza durante i grandi eventi
sportivi, e non solo. È Paolo Monchi a
raccontare: "Ci sembrava che nel tempo
questa tragedia fosse dimenticata, quasi
rimossa dalla memoria, anche dalla
stessa Società bianconera. Al Comune
proponemmo di dedicare alle 39 vittime,
una strada o un luogo pubblico, ma si
trovò una soluzione migliore.
Coinvolgemmo l'associazione "Quelli di
via Filadelfia" e grazie al lavoro dei
volontari e di imprese locali, si
costruì un monumento significativo.
Siamo contenti che la nostra iniziativa
contribuì a favorire la nascita di
progetti simili in molte parti
d'Italia". Il manufatto ricorda le
gradinate di uno stadio e la scritta
"Nessuno muore veramente se vive nel
cuore di chi resta, per sempre" è
dedicata ai famigliari di quelle persone
che partirono per assistere ad una
partita di calcio e si trovarono in una
situazione paradossale, inimmaginabile e
fatale. Non si può nemmeno parlare di
disgrazia. I fatti raccontano di
superficialità, inefficienza e
impreparazione delle forze di sicurezza
belghe e della brutalità degli
hooligans: quelle furono le vere cause
della strage, che milioni di
telespettatori intuirono durante la
diretta Tv, interrotta da alcune
emittenti, non dalla Rai. Ricordiamo due
vittime. La più giovane aveva 10 anni,
si chiamava Andrea. La più anziana,
Barbara Lusci, aveva 58 anni. Invito a
leggere "Quella notte all'Heysel, di
Emilio Targia, con postfazione di
Antonio Cabrini (Sperling & Kupfer).
Fonte:
La Stampa
(Edizione Cuneo) ©
19 maggio 2022
Fotografie: Associazione "Quelli
di... Via Filadelfia" ©
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MONUMENTI
in
MEMORIA
STRAGE HEYSEL
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Il
Monumento della Città di Torino
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Regione Piemonte: un monumento ricorderà
le vittime dell'Heysel
In
Regione pronta una variazione di
bilancio da 100mila euro.
(ANSA) -
TORINO, 21 NOV - Un cuore alto cinque
metri realizzato con il ferro americano:
è così che dal prossimo anno saranno
ricordate a Torino le 39 vittime della
tragedia avvenuta il 29 maggio 1985 poco
prima dell'inizio di una partita di
Coppa dei campioni Juventus-Liverpool
allo stadio Heysel di Bruxelles.
L'iniziativa, che sarà finanziata con
100mila euro dalla Regione Piemonte, è
stata presentata oggi nella sede
dell'associazione Quelli di Via
Filadelfia, la storica curva juventina,
che insieme all'Associazione dei
Familiari delle Vittime ha sempre
promosso il ricordo di quanto avvenuto
all'Heysel. Presenti l'assessore
Maurizio Marrone (esponente di Fdi) che
ha coinvolto nel progetto in modo
bipartisan tutte le forze politiche
della Regione. Allo stesso tavolo erano
infatti seduti anche il consigliere Pd
Diego Sarno e la capogruppo M5s Sarah
Disabato. La variazione di bilancio, ha
annunciato Marrone, è già pronta.
L'obiettivo è quello di avere il
monumento, realizzato con un materiale
dall'aspetto rugginoso e particolarmente
facile da pulire se venisse imbrattato,
per il prossimo anniversario della
tragedia, che sarà il numero 39,
corrispondente al numero delle persone
che persero la vita nello stadio belga.
Fonte:
Ansa.it © 21 novembre 2023
Fotografie: Torinoggi.it
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MONUMENTI
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