"Heysel: trent’anni
dopo, un monologo di inesattezze"
In
riferimento ad articoli apparsi su alcuni
organi di stampa in merito al mancato
spettacolo teatrale in occasione del 30°
anniversario della tragedia dell’Heysel,
l’Associazione fra i familiari delle vittime
ritiene che ci siano delle importanti
precisazioni da fare.
In questi mesi
l’Associazione ha portato avanti un sincero
e intenso confronto con Juventus F.C. al
fine di arrivare, finalmente, a una memoria
condivisa da entrambe le parti su quella
tragedia e per sanare quasi 30 anni nei
quali l’Heysel è stato considerato un tabù
dalla società bianconera con colpevole
quanto assordante silenzio. Proprio perché
la presidenza di Andrea Agnelli si è
caratterizzata per alcuni significativi
segnali d’inversione di tendenza rispetto a
quelle che l’hanno preceduta e dei quali
l’Associazione gliene ha dato pubblicamente
merito, abbiamo ritenuto ci fossero le basi
per avviare un dialogo. A Juventus F.C. è
stato presentato un testo scritto da
Domenico Laudadio, custode
saladellamemoriaheysel.it, nonché socio
benemerito dell’Associazione, e da Omar
Rottoli, coautore e interprete della
rappresentazione. Su questo testo, che aveva
avuto il benestare dell’Associazione,
Juventus F.C. ha sollevato alcune criticità
che sono state affrontate e risolte in prima
battuta con la massima disponibilità da
Laudadio e Rottoli. A Juventus F.C. questa
prima mediazione non è stata sufficiente e
ha voluto creare un suo gruppo di lavoro per
una revisione critica e ristesura del
copione scenico al quale Laudadio ha scelto
di non partecipare, ma cedendo i diritti sul
testo all’Associazione fra i familiari delle
vittime, perché non venisse intralciato il
progetto di memoria che riteneva,
giustamente, prioritario su ogni cosa. L’Associazione,
nello spirito di condivisione e
collaborazione, ha accettato il gruppo di
lavoro preteso da Juventus F.C. venendo così
incontro alle esigenze manifestate dal club,
ma ha posto come condizione per
l’approvazione del testo finale che
venissero preservate le responsabilità sui
fatti e sulle verità storiche e processuali,
condizione indispensabile perché la memoria
potesse considerarsi tale.
Il testo partorito
al tavolo dai professionisti scelti da
Juventus F.C., affiancati al solo Omar
Rottoli, pur apparendo "poetico e toccante",
ha in buona sostanza modificato la forma e
le parole del testo originario, già
ampiamente rivisto e adeguato per
l’occasione, ma soprattutto omettendo
citazioni e riferimenti chiari alle
responsabilità sui fatti e sulle verità
storiche e processuali. Quindi, non tenendo
conto, delle richieste dell’Associazione. "Le criticità del
testo sono state affrontate e risolte in
prima battuta con la massima disponibilità
da parte mia e del coautore e interprete
della rappresentazione, Omar Rottoli, -
sottolinea e ribadisce Domenico Laudadio,
custode saladellamemoriaheysel.it - ma
Juventus F.C. ha voluto creare un suo gruppo
di lavoro per una revisione critica e
ristesura del copione scenico al quale ho
scelto di non partecipare per rispetto verso
me stesso, in virtù della mia decennale
carriera di autore e regista teatrale, pur
non professionistica. Ciò nonostante ho
ceduto i diritti sul testo all’Associazione
fra i familiari delle vittime, perché non
venisse intralciato a causa mia il progetto
di memoria che ritenevo prioritario. Il
testo partorito al tavolo dai professionisti
scelti da Juventus F.C., affiancati al solo
Omar Rottoli, pur apparendo "poetico e
toccante", ha totalmente modificato il
ritmo, la forma e le parole del mio testo
originario, già ampiamente rivisto e
adeguato per l’occasione, stravolgendone non
soltanto i contenuti, ma omettendo citazioni
e riferimenti chiari alle responsabilità sui
fatti e sulle verità storiche e processuali.
L’Associazione fra i familiari delle vittime
dell’Heysel ha scelto di non accettare
questo nuovo testo, all’unanimità, votazione
alla quale ho deciso di non partecipare". L’Associazione fra
i familiari delle vittime dell’Heysel si è
trovata quindi, suo malgrado, nelle
condizioni di non accettare questo nuovo
testo, esprimendo il proprio parere negativo
all’unanimità all’interno della propria
assemblea motivando la sua decisione con il
venir meno dei presupposti che erano alla
base del progetto di condivisione.
"Vorrei
sottolineare che in questi trent’anni –
chiosa Andrea Lorentini, presidente
dell’Associazione fra i familiari delle
vittime dell’Heysel – i familiari delle
vittime non hanno mai chiesto niente ad
alcuno. Tutto quello che hanno ottenuto,
dalla giustizia alla memoria, l’hanno
ottenuto grazie alla propria forza,
determinazione e dignità. La memoria
dell’Heysel, purtroppo (visto che io ho
perso mio padre), è una sola e saremo felici
ogni volta che qualcuno vorrà condividerla
con noi. Fuori dalle verità storiche e
processuali c’è solamente la speculazione
che noi rifiutiamo e combattiamo con ogni
mezzo possibile".
L’Associazione ha
ringraziato Juventus F.C. e i suoi
collaboratori per l’impegno profuso perché
ogni momento di confronto è sempre utile, ma
ha esercitato il ruolo di garante della
memoria che lo stesso Andrea Agnelli le ha
riconosciuto.
In occasione del
trentennale l’Associazione parteciperà
insieme a Juventus F.C. alla messa in
suffragio dei caduti dell’Heysel il prossimo
29 maggio. Quello sarà l’unico momento
condiviso con il club bianconero.
Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it ©
2 maggio
2015 (Testo © Tweet)
Fotografie:
La Stampa © Arezzonotizie.it
©
Infoparlamento.it
©
|