Comunicato
Stampa Ufficiale dell'Associazione
(In risposta agli
adesivi "-39" dello stadio "Artemio Franchi" di
Firenze)
MAI PIU' -39
L’Associazione fra i
Familiari delle Vittime dell’Heysel denuncia
quanto accaduto in occasione della partita
Fiorentina-Juventus dello scorso 15 gennaio,
quando sono stati rimossi dalle forze
dell’ordine, all’esterno dello stadio Franchi di
Firenze, adesivi con la scritta "- 39, nessun
rispetto", riferibili alle vittime dello stadio
Heysel, in quella tragica serata di Bruxelles
del 29 maggio 1985.
Attraverso l’avvocato
dell’Associazione abbiamo scritto al dott. Della
Valle una lettera formale di richiamo affinché
prenda pubblicamente le distanze da quei
personaggi che con i loro atteggiamenti
infangano la memoria delle vittime dell’Heysel e
macchiano l’immagine di una città, Firenze, e di
un popolo, i fiorentini, che non meritano di
essere associati a questo tipo di becere
manifestazioni. Una presa di distanza che non
sia solo pubblica, ma che si espliciti in gesti
e atti concreti. La lettera è stata inviata per
conoscenza anche al sindaco di Firenze Nardella,
al presidente federale Tavecchio, al procuratore
federale, al presidente della Lega Beretta, e al
Centro di coordinamento dei viola club.
L’Associazione non è
più disposta a tollerare fatti di questo tenore
o comportamenti denigratori e diffamatori nei
confronti delle vittime di quel tragico 29
maggio. Pertanto annuncia la propria scelta di
adottare una linea dura nei confronti di tutti
coloro che con scritte, comportamenti o parole
rievochino impropriamente la strage dell’Heysel.
Purtroppo da quasi 32
anni a Firenze si ripete questo scempio, già
nell’aprile del 2015 scrissi una lettera al
dott. Della Valle sui continui oltraggi alla
memoria che puntualmente si ripetevano ogni
qualvolta la Juventus giocava allo stadio
"Franchi". Della Valle rispose condividendo il
nostro sdegno e assicurando che avrebbe dato
mandato ai suoi collaboratori di non tollerare
più simili comportamenti. Purtroppo dobbiamo
constatare che ciò non ha sortito alcun effetto.
È quindi necessario da parte della proprietà
della Fiorentina un’ulteriore e seria presa di
posizione.
Offendere le vittime
dell’Heysel significa non solo oltraggiare la
memoria di quei 39 caduti, ma riaprire una
dolorosissima ferita per 39 famiglie. Significa
mancare di rispetto a mogli, madri, figli,
fratelli che da quel maledetto 29 maggio 1985
hanno visto la loro vita stravolta e distrutta
per una partita di calcio. Quanto accade
puntualmente a Firenze è ancora più grave per
almeno due ordini di motivi. Il primo perché
Otello Lorentini, fondatore e storico presidente
dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime
di Bruxelles, simbolo della lotta contro la
violenza negli stadi, era tifoso della
Fiorentina. Il secondo perché nel
2015 l’Associazione è stata insignita proprio a
Firenze del Gonfalone d’Argento, la massima
onorificenza del Consiglio regionale della
Toscana, dal Presidente del consiglio regionale
Giani, come riconoscimento dell’impegno civile
che porta avanti per i valori dello sport. Va da sé, per tutte le
menti vuote che in questi giorni hanno
commentato sui social la nostra presa di
posizione, come bambini dell’asilo Mariuccia,
che la nostra battaglia si allarga a tutti quei
cori e quelle offese intollerabili, fuori e
dentro uno stadio: da Paparelli a Curi, da
Superga al Vesuvio. Non ne possiamo più,
esigiamo rispetto e lo pretendiamo per tutte
quelle famiglie che hanno perso una persona cara
che viene ciclicamente offesa durante una
partita di calcio. Prima di una partita di
calcio, il 29 maggio 1985, sono morte 39
persone, durante molte altre partite sono state
uccise una seconda volta e questo è
inaccettabile. Chiediamo quindi a tutte le
associazioni, anche del tifo organizzato, che si
sentono colpite e/o offese da tanta infamia di
unirsi a noi in questa lotta di civiltà. Intanto
abbiamo iniziato attraverso le vie legali, le
uniche che in questo Paese pare sortiscano
effetti. Andrea
Lorentini (Presidente
"Associazione fra i Familiari delle Vittime
dell’Heysel"")
Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 24 gennaio 2017
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