INCONTRO TESTIMONIANZA
SCUOLE
Liceo
Scientifico "Francesco
Redi"
AREZZO 20 . 05 . 2015
HEYSEL 30 ANNI DOPO
Mattinata di riflessioni e proposte
con gli studenti sulla tragedia di 30 anni fa
L'Heysel entra in classe al Liceo
Scientifico
LE IDEE - Andrea Lorentini, figlio
di una delle vittime chiede l'istituzione di una borsa di studio
in memoria di suo nonno Otello che si è battuto per far condannare
la Uefa per la tragedia. Caremani chiede una lancia d'oro.
AREZZO
- E' stata una mattinata di riflessione e di ricordi quella che
si è consumata ieri al Liceo Scientifico Redi per ricordare i 39
morti dell'Heysel. L'assessore Francesco Romizi ha consegnato ad
Andrea Lorentini, presidente nazionale Associazione fra i familiari
delle vittime dell'Heysel, una targa a ricordo di Roberto Lorentini
e Giusy Conti. Sono intervenuti Giorgio Cerbai, delegato provinciale
Coni, Anselmo Grotti, dirigente scolastico Liceo Scientifico "Francesco
Redi". Sono state proiettate le immagini della tragedia ed è stato
presentato un lavoro curato dagli studenti del Liceo Scientifico
sul tema del fair play. C'è stata poi la presentazione del libro
di Francesco Caremani "Heysel Le verità di una strage annunciata"
con dibattito. All'incontro ha partecipato anche la classe del Liceo
Classico intitolata a Giuseppina Conti. "Uno degli obiettivi dell'Associazione
è quello di instillare il seme della non violenza nelle giovani
generazioni e costruire insieme a loro una cultura sportiva migliore
- spiega Andrea Lorentini - per questo abbiamo ritenuto fin da subito
che la scuola fosse il luogo più idoneo per ricordare Roberto e
Giuseppina". "L'Heysel non è successo per caso - sottolinea Francesco
Caremani - nel mio libro racconto le verità di quella strage che
troppo spesso in Italia si è voluto cancellare e dimenticare perché
scomode. Gli hooligans sono gli assassini materiali e con le loro
cariche provocano il panico e la morte nel settore Z, ma Uefa e
autorità belghe sono i mandanti morali di quella strage. Nel libro
sono spiegate tutte le negligenze commesse e che hanno portato alla
carneficina". E sempre da Francesco Caremani che ha ricordato la
figura di Otello Lorentini, fondatore dell'Associazione fra i familiari
delle vittime dell' Heysel e per tanti anni in prima linea per un
calcio non violento, arriva la proposta. "Se oggi l'Uefa è obbligata
a rispettare standard di sicurezza ben precisi nelle manifestazioni
che organizza e se quindi la sicurezza nel calcio europeo è migliorata
lo si deve a Otello Lorentini che insieme all'Associazione è riuscito
a far condannare l'Uefa nel processo inchiodandola alle proprie
responsabilità. Una sentenza che ha fatto giurisprudenza. Otello
è un aretino illustre e per questo mi aspetto che possa essere intitolata
a lui una Lancia D'oro. Mi auguro che l'Istituzione Giostra gli
renda il giusto e doveroso tributo". Un auspicio ribadito anche
da Andrea Lorentini che ha aggiunto: "Proporrò alla nuova amministrazione
comunale l'istituzione di una borsa di studio in memoria di Otello.
Il suo impegno civile contro la violenza nello sport rappresenta
un esempio da seguire per ogni studente".
Fonte:
Corriere di Arezzo
©
21 maggio 2015
Fotografie: Liceo
"Francesco Redi" di Arezzo ©
Video: TSD Tv Arezzo ©
Domani l'iniziativa allo
Scientifico
L'Heysel, 30 anni dalla
tragedia. Un incontro al Liceo
di Diego D'Ippolito
Non
doveva andare così. Nel settore Z c'erano famiglie, bambini,
tifosi non organizzati. "A vigilare solamente 4 guardie a
cavallo". A distanza di 30 anni sulla tragica vicenda
dell'Heysel ci sono fatti. Ci sono i 39 morti tra cui due
aretini, c'è una ferita ancora aperta. Andrea Lorentini, figlio
di Roberto una delle due vittime insieme a Giuseppina Conti,
aveva appena 3 anni quel 29 maggio. Di tempo ne è passato molto,
ma non abbastanza per una memoria condivisa su ciò che successe
un'ora prima della finale della Coppa dei Campioni di calcio tra
Juventus e Liverpool allo stadio di Bruxelles. L'associazione
fra i familiari delle vittime dell'Heysel ha deciso di ricordare
i trent'anni con una iniziativa rivolta ai giovani del liceo
scientifico di Arezzo. "Abbiamo subito pensato alla scuola come
interlocutore ci racconta Andrea perché il nostro obiettivo è
quello di divulgare i valori positivi dello sport ai più
giovani. Sono determinato nel portare avanti questi obiettivi
anche con un pizzico di emozione nel fare i conti con una
tragedia che ha cambiato la mia vita". Il 29 maggio ci sarà
anche una messa a Torino con giocatori e dirigenti della
Juventus. Non è poco, ma "nemmeno abbastanza" secondo Lorentini.
"Ancora oggi a distanza di 30 anni - spiega Lorentini - la
Juventus è a disagio perché l'Heysel è una vicenda scomoda. Con
la Juventus avevamo un progetto più ambizioso, volevamo portare
allo Stadium uno spettacolo teatrale che raccontasse ciò che è
davvero successo. L'iniziativa non si è concretizzata, ci siamo
resi conto che la Juventus prova ancora un importante imbarazzo
rispetto a certe verità e sentiva la necessità di omettere dal
racconto alcuni particolari" continua Lorentini. "Non c'è
dimestichezza nell'accettare alcune fondamentali negligenze come
quelle della Uefa. Certo - continua Andrea - le responsabilità
sono in primis degli hooligans, ma si poteva evitare la tragedia
scegliendo un altro stadio. Il dialogo con la Juve è comunque
aperto, anche grazie ad Andrea Agnelli, ma sul piano della
memoria rimane una distanza ancora grande". L'iniziativa allo
scientifico vedrà la presenza oltre che di Andrea anche di
Giorgio Cerbai e di Francesco Caremani che presenterà il suo
libro: "Heysel Le verità di una strage annunciata". "Il libro
resta l'unico testo nel quale si raccontano le verità sulla
tragedia" spiega Caremani. "Sono morte 39 persone e questo è
inaccettabile, ma dopo la morte è successo di peggio:
l'associazione è stata abbandonata durante il processo anche
quando è stata condannata l'Uefa. E' clamoroso che dopo 30 anni
ancora sono in troppi a non volere ricordare certe
responsabilità. Mi riferisco agli hooligans assassini e alle
autorità politiche e sportive come mandanti morali. Ora -
conclude - mi aspetto che l'istituzione giostra intitoli una
lancia ad Otello Lorentini che ha fatto condannare la Uefa
difendendo la memoria di tutti".
Fonte: La Nazione
©
19
maggio 2015
Video: TSD Tv Arezzo
© Teletruria
©
20.05.2015
"Diretta Sport" di Massimo Pucci
Andrea Lorentini e
Francesco Caremani
Domani al Liceo Redi incontro
con gli studenti
Andrea Lorentini "Tragedia
dalle dinamiche scomode"
Heysel, 30 anni dopo
Caremani: "Lancia d'oro
per Otello Lorentini"
di Francesca Muzzi
AREZZO
"Andai a letto e mia mamma mi disse che Roberto (Lorentini NdR)
era solo ferito. Mi svegliai e seppi che era morto. Non ci
volevo credere. Francesco Caremani, giornalista, ha scritto il
libro "Heysel Le verità di una strage annunciata" e quando
ricorda quel 29 maggio 1985, scende un brivido lungo la schiena.
Ci sono rabbia ed emozioni nelle parole di Caremani e a sentirlo
alla presentazione della giornata "Heysel 30 anni dopo" quasi
ti commuovi. "Il calcio europeo è cambiato grazie a Otello
Lorentini. Lui ha riunito qui ad Arezzo tutti i familiari delle
vittime dell'Heysel e ha fatto condannare la Uefa. Penso che
sarebbe giusto, doveroso intitolare la lancia d'oro di settembre
a Otello Lorentini". "Questa proposta interviene l'assessore
Francesco Romizi è stata portata all'attenzione dell'istituzione Giostra, ma per quest'anno le dediche sono già
state assegnate". Per me va bene anche a settembre 2016 - dice
Caremani - Tanto noi siamo qua. Fino a che avrò fiato e vita, combatterò, perché le 39 vittime dell’ Heysel non vengano
dimenticate. Questa non è la festa della donna che il 9 marzo è
già finita. L'anniversario dell'Heysel non finisce a mezzanotte
e un minuto del 30 maggio". Domani dunque il primo appuntamento
al Liceo Scientifico "Francesco Redi". Una sede scelta non a
caso. "Perché da settembre sottolinea l'assessore Romizi
diventerà liceo sportivo". Alle 11 in aula magna ci sarà una
giornata dedicata si al ricordo, "ma soprattutto sarà un momento
di riflessione" introduce Andrea Lorentini, figlio di Roberto,
deceduto all'Heysel che adesso, nel nome di nonno Otello sta
portando avanti l'Associazione familiari vittime Heysel.
"Saranno proiettate immagini della tragedia, ma soprattutto ci
sarà un confronto con gli studenti - continua Lorentini -
Dobbiamo ricominciare dai giovani a diffondere la cultura
sportiva. Seminiamo la non violenza, perché penso che sia
l'unico modo per onorare le vittime dell'Heysel". Annuncia
Andrea: "Ci sarà anche la classe del liceo classico intitolata a
Giuseppina Conti (l'altra giovane vittima allo stadio di
Bruxelles, NdR)". E poi un altro brivido passa per la schiena
quando Andrea Lorentini ricorda Roberto, il suo babbo che non ha
mai conosciuto. Lo chiama per nome, quasi volerlo regalare e
condividere con tutti. "Non dimentichiamo che Roberto (era
medico, NdR) è stato insignito della medaglia d'argento al
valore civile. Lui era riuscito a salvarsi. Era uscito da quel
settore maledetto, ma poi vide un bambino in difficoltà e non
esitò a tornare indietro e a pagare con la propria vita per
salvare quella degli altri. Purtroppo come ha scritto Francesco Caremani nel suo libro, questa è stata una strage annunciata".
Durante la giornata di domani, l'assessore allo Sport Francesco
Romizi che ha sostenuto l'iniziativa con l'amministrazione
comunale consegnerà "una targa commemorativa del Comune
all'Associazione familiari vittime Heysel". "Penso conclude il
presidente del liceo Anselmo Grotti che tocchi a noi come
scuola educare i nostri giovani e renderli partecipi di una
tragedia che toccò davvero tutti". Heysel, trent'anni dopo.
Nessuno dimentichi.
Fonte: Corriere di Arezzo
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19 maggio 2015
Fotografie: Classic107.com
© Corriere di Arezzo
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Arezzo Heysel, 30 anni dopo: le iniziative e una proposta
Il prossimo 29 maggio ricorrerà il 30° anniversario
della tragedia dell’Heysel. Prima della finale di Coppa dei
Campioni tra Juventus e Liverpool morirono 39 persone di cui 32
italiani. La città di Arezzo ha pagato un grave tributo a quella
strage. A Bruxelles persero la vittima Giuseppina Conti,
studentessa di 16 anni, e Roberto Lorentini, medico di 31 anni.
Medaglia d’argento al valor civile per aver perso la vita mentre
soccorreva un bambino ferito sugli spalti. Era già salvo, tornò
indietro e pagò con la vita il gesto di estremo altruismo.
Il
Comune di Arezzo insieme all’Associazione fra i familiari delle
vittime dell’Heysel, con la collaborazione del Liceo Scientifico
"Francesco Redi", ricorderà il sacrificio dei due nostri
concittadini attraverso una giornata che sia al tempo stesso
momento di memoria e di riflessione. Mercoledì 20 maggio, a
partire dalle ore 11, presso l’aula magna del "Liceo
Scientifico" si svolgerà l’iniziativa "Heysel - 30 anni dopo".
Un incontro che vedrà come protagonisti gli studenti, ma aperto
all’intera cittadinanza. Verranno ricordarti Roberto e
Giuseppina con la consegna di una targa da parte del Comune di
Arezzo all’Associazione fra i familiari delle vittime.
Interverranno Francesco Romizi, assessore allo sport del Comune
di Arezzo, Andrea Lorentini, presidente nazionale Associazione
fra i familiari delle vittime dell’Heysel, Giorgio Cerbai,
delegato provinciale Coni, Anselmo Grotti, dirigente scolastico
Liceo Scientifico "Francesco Redi". Saranno proiettate le
immagini della tragedia e verrà presentato un lavoro curato
dagli studenti del Liceo Scientifico sul tema del fair play. A
seguire ci sarà la presentazione del libro di Francesco Caremani
"Heysel - Le verità di una strage annunciata" con dibattito.
All’incontro parteciperà anche la classe del Liceo Classico
intitolata a Giuseppina Conti. "Uno
degli obiettivi dell’Associazione è quello di instillare il seme
della non violenza nelle giovani generazioni e costruire insieme
a loro una cultura sportiva migliore - spiega Andrea Lorentini -
per questo abbiamo ritenuto fin da subito che la scuola fosse il
luogo più idoneo per ricordare Roberto e Giuseppina. Sarà anche
l’occasione per raccontare loro cosa è stato l’Heysel e perché è
accaduta una tragedia simile".
"L’Heysel non è
successo per caso - sottolinea Francesco Caremani - nel mio
libro racconto le verità di quella strage che troppo spesso in
Italia si è voluto cancellare e dimenticare perché scomode. Gli
hooligans sono gli assassini materiali e con le loro cariche
provocano il panico e la morte nel settore Z, ma Uefa e autorità
belghe sono i mandanti morali di quella strage. Nel libro sono
spiegate tutte le negligenze commesse e che hanno portato alla
carneficina".
"Per il Liceo Scientifico è un
privilegio ospitare un evento del genere - afferma Anselmo
Grotti - i ragazzi sono stati preparati dai professori e in
queste settimane hanno curato e presenteranno nell’occasione un
lavoro sul tema del fair play e su quelli che devono essere i
veri valori dello sport prendendo spunto dalla tragedia
dell’Heysel". Nel
corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa
"Heysel 30 anni dopo" Francesco Caremani ha ricordato la figura
di Otello Lorentini, fondatore dell’Associazione fra i familiari
delle vittime dell’Heysel e per tanti anni in prima linea per un
calcio non violento. "Se oggi l’Uefa è obbligata a rispettare
standard di sicurezza ben precisi nelle manifestazioni che
organizza e se quindi la sicurezza nel calcio europeo è
migliorata lo si deve a Otello Lorentini che insieme
all’Associazione è riuscito a far condannare l’Uefa nel processo
inchiodandola alle proprie responsabilità. Una sentenza che ha
fatto giurisprudenza. Otello è un aretino illustre e per questo
mi aspetto che possa essere intitolata a lui una Lancia D’oro.
Mi auguro che l’Istituzione Giostra gli renda il giusto e
doveroso tributo". Un auspicio ribadito anche da
Andrea Lorentini che ha aggiunto: "Proporrò alla nuova
amministrazione comunale l’istituzione di una borsa di studio in
memoria di Otello. Il suo impegno civile contro la violenza
nello sport rappresenta un esempio da seguire per ogni
studente".
Fonte:
Corrierediarezzo.it
© 18 maggio 2015
Video:
Arezzo Notizie Tv
© TSD Tv Arezzo
©
Al Liceo Scientifico per "instillare nei giovani il
seme della non violenza"
Heysel, 30 anni dopo
di Claudia Martini
Mercoledì iniziativa con l'Amministrazione e
l'associazione familiari delle vittime.
Caremani "mi aspetto che
venga dedicata una Lancia d'Oro ad Otello Lorentini".
Heysel
- 30 anni dopo. L’iniziativa si terrà mercoledì, dalle 11,
nell’aula Magna del Liceo Scientifico Redi. Per non dimenticare
e per ricordare Roberto Lorentini e Giuseppina Conti, le due
vittime aretine, delle trentanove, che persero la vita in quel
drammatico giorno, a Bruxelles, dove erano andati per seguire
una partita di calcio, per lo sport, per il divertimento, per
passione. Un appuntamento che si svolgerà all’interno di una
scuola, perché, come ha spiegato Andrea Lorentini, figlio di
Roberto: "si tratta di un momento di riflessione. Per instillare
nei giovani il seme della non violenza. Si deve ancora lavorare
molto sui ragazzi". Ed ha proseguito ripercorrendo la vicenda
del padre: "Roberto Lorentini è stato insignito della medaglia
d’argento al valor civile. Gli studenti devono sapere: è stato
un eroe, parola che oggi è anche troppo inflazionata. Perché si
era già salvato, ma è tornato dentro per prestare soccorso ad un
bimbo agonizzante sugli spalti". Dopodomani aprirà la giornata
con i saluti istituzionali l’assessore Francesco Romizi, quindi
interverranno il delegato Coni provinciale, Giorgio Cerbai, il
preside dello Scientifico, che da settembre ospiterà anche il
Liceo Sportivo, Anselmo Grotti, poi la parola passerà ad Andrea
Lorentini, che ha assunto l’incarico di presidente
dell’Associazione familiari vittime dell’Heysel, dopo la morte
del nonno Otello Lorentini. Sarà perciò consegnata una targa
commemorativa del Comune di Arezzo all’Associazione, e verranno
proiettate immagini della tragedia, un lavoro fatto dagli
studenti. Infine, Francesco Caremani presenterà il libro "Heysel
- La verità di una strage annunciata" e verrà lasciato spazio al
dibattito. Parteciperà anche la classe del Liceo Classico
intitolata a Giuseppina Conti, che frequentava la scuola
aretina, quando il destino l’ha portata via troppo presto.
"Parlare dell’Heysel è ancora scomodo - ha detto Caremani -
Ancora suscita rabbia ed emozione perché bastava poco per non
far morire 39 persone. Perché gli Italiani non dovevano essere
lì, perché gli Inglesi non dovevano bere così tanto, perché i
soccorsi sono arrivati in ritardo, perché non dovevano esserci
solo sei guardie. Queste sono le verità che ho scritto. Con il
Comune abbiamo avviato un percorso per intitolare una borsa di
studio ad Otello Lorentini, non ci sono stati i tempi tecnici,
ma il progetto va avanti. Lo proporremo anche alla prossima
Amministrazione. Otello Lorentini ha fatto condannare la Uefa ed
ha cambiato il calcio. Per questo non chiedo, ma pretendo che
venga intitolata una Lancia d’Oro del Saracino a lui. Anche
quest’anno la proposta è stata portata nel Cda dell’istituzione
Giostra, ma non abbiamo avuto risposte positive, e non per
responsabilità dell’assessore Romizi. Ormai, ben venga anche il
prossimo anno. Me lo aspetto. Perché la memoria dell’Heysel non
finisce con il trentennale, ci siamo sempre stati e ci saremo
sempre".
Fonte:
Arezzoora.it © 18 maggio 2015
© Fotografia)
Fotografie: Archeologia.it © Arezzoora.it
Video: Arezzoora.it © Teletruria
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