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ARTICOLI 10/12-01-2015
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La Rifondazione (Rassegna Stampa) 10/11.02.2015
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"Associazione fra i Familiari delle Vittime dell'Heysel"

10.02.2015 ... LA RIFONDAZIONE

Heysel: rinasce Associazione per vittime

Presidente Andrea Lorentini, padre morì per salvare altro tifoso

(ANSA) - AREZZO, 10 FEB - Difendere la memoria dell'Heysel, in tutte le sedi, e di chi quel giorno morì, battersi contro la violenza fisica e verbale nel calcio e nello sport. Sono solo alcuni degli obiettivi dell'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel, rinata in questi giorni grazie all'impegno dei parenti delle vittime della strage di Bruxelles, del 29 maggio 1985, prima della finale di Coppa dei Campioni Juve-Liverpool. L'idea è dell'aretino Andrea Lorentini che all'Heysel perse il padre. Fonte: Ansa.it © 10 febbraio 2015 Fotografia: Arezzonotizie.it ©

Heysel, nasce l’associazione dei familiari delle vittime

di Marco Bonomo

Nell'anno del trentennale della tragedia, i parenti si uniscono ufficialmente in un'associazione che lotterà affinché la memoria non venga più calpestata.

29/05/1985: la pagina più triste e dolorosa nella storia della Juventus, una ferita che chi ama i colori bianconeri si porterà dentro per sempre. Perché è insanabile una ferita causata dalla morte di 39 persone che perdono la vita per una partita di calcio, nella maniera più assurdo possibile. Un modo per lenire questa ferita però c’è, ed è il ricordo: perché chi dimentica è complice, soprattutto quando la memoria di quei 39 angeli viene spesso insultata in molti stadi d’Italia, non tutelata, calpestata. Oggi, nell’anno in cui ricorre il trentennale di quella tragedia, nasce l'"Associazione Familiari Vittime Heysel". Un’idea di Andrea Lorentini, figlio di Roberto, che quella notte morì mentre tentava di salvare un’altra persona. E nipote di Otello, che per anni si è battuto per salvaguardare la memoria del figlio e di tutte le altre vittime e che poco tempo fa è scomparso. "La memoria va allenata e se ci sarà bisogno d’intervenire lo faremo, perché non ne posso più sentire offendere i morti e la memoria dell’Heysel, come quella di mio padre". Sono parole proprio di Andrea Lorentini, che nell’assemblea costitutiva è stato eletto presidente. All’associazione ha aderito un buon numero di familiari, ma l’auspicio è che anche altri, non solo i parenti, possano condividere questa esperienza. E tra qualche mese ricorrerà il 30º anniversario: l’associazione "è già al lavoro per individuare il modo migliore per commemorare il trentennale dell’Heysel" (29 maggio, NdR). Un ricordo che vedrà protagonista anche la Juventus, che negli anni della presidenza Andrea Agnelli si è dimostrata più sensibile al tema rispetto al passato, come dimostra anche il toccante ricordo durante l’inaugurazione dello Juventus Stadium: "In questi ultimi anni la Juventus si è posta in maniera diversa, dopo che per oltre vent’anni ha completamente ignorato e dimenticato quella notte e le famiglie delle vittime. Di questo rendo merito e ringrazio il Dottor Agnelli. L’auspicio è che la società non consideri più come un tabù l’Heysel, ma come un pezzo della sua storia e che così facendo possa collaborare fattivamente con la nostra associazione" conclude Andrea Lorentini. I tifosi non hanno mai dimenticato. Vedere quei -39 esposti, sentire quei cori, provoca sdegno, rabbia, dolore. Un dolore che si amplifica quando tutto ciò passa sotto silenzio. Ma da oggi hanno un nuovo punto di riferimento in questa associazione, affinché il monito contro la violenza fisica e verbale nel calcio e negli altri sport, sia sempre vivo. Come il ricordo di (+)39 angeli. Fonte: Blogdisport.it © 10 febbraio 2015

 

Strage Heysel: rinasce l'Associazione per ricordare le vittime

Il 29 maggio 1985, prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool, morirono 39 persone. I familiari: "La memoria va allenata".

"Più passa il tempo e meno occasioni ci saranno per ricordare ciò che è accaduto. Ma la memoria va allenata e se ci sarà bisogno di intervenire lo faremo, perché non ne posso più di sentire offendere i morti e la memoria dell'Heysel, come quella di mio padre". Sono le parole di Andrea Lorentini, da poco nominato presidente della rinata Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel. Il gruppo si è ricostituito con l'obiettivo dichiarato di difendere la memoria delle vittime della strage dello stadio Heysel di Bruxelles a seguito della quale, il 29 maggio 1985, persero la vita 39 persone a causa degli incidenti scoppiati nel settore Z prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool. L’associazione intende battersi contro la violenza fisica e verbale nel calcio e negli altri sport. Nasce da un'idea di Andrea Lorentini che all'Heysel ha perso il padre Roberto, giovane medico medaglia d'argento al valore civile per essere morto mentre tentava di salvare un connazionale. A pochi mesi dal 30esimo anniversario di una delle più pagine più drammatiche della storia del calcio, Lorentini auspica che i ricordi di quanto accadde quella notte a Bruxelles non vadano sempre più sfumati: "In questi ultimi anni - spiega - con la presidenza di Andrea Agnelli la Juventus si è posta in maniera diversa verso la tragedia dopo che per oltre vent'anni ha completamente dimenticato e ignorato quella notte e le famiglie delle vittime. Di questo rendo merito al dottor Agnelli che si è fatto carico di una nuova sensibilità e attenzione verso quella tragedia. L'auspicio è che questo terreno di confronto che si è aperto e la volontà della società bianconera di non considerare più l'Heysel un tabù, ma un pezzo della sua storia, possa portare a una collaborazione fattiva con la nostra associazione". Fonte: Datasport © 10 Febbraio 2015

 

Heysel, rinasce l'Associazione familiari vittime

di Dario Pellizzari

L'idea è dell'aretino Andrea Lorentini, che perse il padre nella tragedia del 29 maggio 1985. L'obiettivo ? Difendere la memoria.

Il 29 maggio del 1985, lo stadio Heysel di Bruxelles, ex monumento all'ego postumo di Re Baldovino del Belgio, avrebbe dovuto ospitare una delle gare più importanti della stagione per gli appassionati del pallone, la finale della Coppa dei Campioni tra la Juventus di Michel Platini e il Liverpool di Kenny Dalglish. Fu invece la macabra scenografia di una delle più grandi e dolorose tragedie della storia del calcio internazionale. Colpa degli hooligan, criminali travestiti da tifosi che nell'occasione accesero la miccia dello scontro. Colpa della polizia belga, che intervenne poco e male dimostrando un'inadeguatezza senza fine. Colpa dello stadio, improponibile perché vecchio e colmo di guai, un mucchio di mattoni sistemati male, anzi, malissimo. Il bilancio al termine della giornata fu di 39 morti, di cui 32 italiani, e oltre 600 feriti. Per la cronaca, la partita si giocò: vinse la Juve con un rigore inesistente. Lo spettacolo deve andare avanti, si disse e si ottenne. Anche nel buio più profondo e impossibile. Per difendere la memoria di quel giorno maledetto, ha ripreso vita l'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel.  L'idea è dell'aretino Andrea Lorentini, che all'Heysel ha perso il padre Roberto, giovane medico medaglia d'argento al valor civile per essere morto mentre tentava di salvare un connazionale. "Più passa il tempo e meno occasioni ci saranno per ricordare ciò che è accaduto – fa sapere all'Ansa Lorentini - ma la memoria va allenata e se ci sarà bisogno d'intervenire lo faremo, perché non ne posso più di sentire offendere i morti e la memoria dell'Heysel, come quella di mio padre". Il rispetto, prima di tutto. Anche in famiglia. "In questi ultimi anni - spiega il responsabile all'associazione - con la presidenza di Andrea Agnelli, la Juventus si è posta in maniera diversa verso la tragedia di Bruxelles dopo che per oltre vent'anni ha completamente dimenticato e ignorato quella notte e le famiglie delle vittime. Di questo rendo merito al dottor Agnelli che si è fatto carico di una nuova sensibilità e attenzione verso quella tragedia". Fonte: Panorama.it © 10 febbraio 2015

Heysel, rinasce Associazione per ricordare le vittime

Il presidente è Andrea Lorentini, il padre morì per salvare un altro tifoso della Juve.

AREZZO - Difendere la memoria dell'Heysel, in tutte le sedi opportune, e di chi quel giorno perse la vita, battersi contro la violenza fisica e verbale nel calcio e negli altri sport. Questi sono solo alcuni degli obiettivi dell'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel che è rinata in questi giorni grazie all'impegno dei parenti delle vittime della strage di Bruxelles, del 29 maggio 1985, prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool. L'idea è dell'aretino Andrea Lorentini che all'Heysel ha perso il padre Roberto, giovane medico aretino medaglia d'argento al valor civile per essere morto mentre tentava di salvare un connazionale. Un'idea nata dopo la morte del nonno Otello che di quella tragedia è stato la memoria per ventinove anni: "Più passa il tempo e meno occasioni ci saranno per ricordare ciò che è accaduto - dichiara Lorentini -, ma la memoria va allenata e se ci sarà bisogno d'intervenire lo faremo, perché non ne posso più di sentire offendere i morti e la memoria dell'Heysel, come quella di mio padre". L'assemblea, svoltasi ad Arezzo, ha eletto Andrea Lorentini presidente ed Emanuela Casula vice presidente. "In questi ultimi anni - conclude Andrea Lorentini - con la presidenza di Andrea Agnelli, la Juventus si è posta in maniera diversa verso la tragedia di Bruxelles dopo che per oltre vent'anni ha completamente dimenticato e ignorato quella notte e le famiglie delle vittime. Di questo rendo merito al dottor Agnelli che si è fatto carico di una nuova sensibilità e attenzione verso quella tragedia. L'auspicio è che questo terreno di confronto che si è aperto e la volontà della società bianconera di non considerare più l'Heysel un tabù, ma un pezzo della sua storia, possa portare a una collaborazione fattiva con la nostra Associazione". Fonte: Tuttosport.com © 10 febbraio 2015 Fotografia: Tuttosport.com ©

 

Calcio, Heysel: rinasce l'associazione per ricordare le vittime

Difendere la memoria di quel giorno e battersi contro le violenze negli sport. Il presidente è Andrea Lorentini: suo padre morì per salvare un altro tifoso.

ROMA - Difendere la memoria dell'Heysel, in tutte le sedi opportune, e di chi quel giorno perse la vita, battersi contro la violenza fisica e verbale nel calcio e negli altri sport. Questi sono solo alcuni degli obiettivi dell'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel che è rinata in questi giorni grazie all'impegno dei parenti delle vittime della strage di Bruxelles, del 29 maggio 1985, prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool. L'idea è dell'aretino Andrea Lorentini che all'Heysel ha perso il padre Roberto, giovane medico aretino medaglia d'argento al valor civile per essere morto mentre tentava di salvare un connazionale. Un'idea nata dopo la morte del nonno Otello che di quella tragedia è stato la memoria per ventinove anni: "Più passa il tempo e meno occasioni ci saranno per ricordare ciò che è accaduto - dichiara Lorentini - ma la memoria va allenata e se ci sarà bisogno d'intervenire lo faremo, perché non ne posso più di sentire offendere i morti e la memoria dell'Heysel, come quella di mio padre". L'assemblea, svoltasi ad Arezzo, ha eletto Andrea Lorentini presidente ed Emanuela Casula vice presidente. "In questi ultimi anni - conclude Andrea Lorentini - con la presidenza di Andrea Agnelli, la Juventus si è posta in maniera diversa verso la tragedia di Bruxelles dopo che per oltre vent'anni ha completamente dimenticato e ignorato quella notte e le famiglie delle vittime. Di questo rendo merito al dottor Agnelli che si è fatto carico di una nuova sensibilità e attenzione verso quella tragedia. L'auspicio è che questo terreno di confronto che si è aperto e la volontà della società bianconera di non considerare più l'Heysel un tabù, ma un pezzo della sua storia, possa portare a una collaborazione fattiva con la nostra Associazione". Fonte: Corrieredellosport.it © 10 febbraio 2015

 

A trent'anni dalla strage dell'Heysel rinasce l'associazione delle vittime

Difendere la memoria dell’Heysel, in tutte le sedi opportune, e di chi quel giorno perse la vita, battersi contro la violenza fisica e verbale nel calcio e negli altri sport. Questi sono solo alcuni degli obiettivi dell’ "Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel" che è rinata in questi giorni grazie all’impegno dei parenti delle vittime della strage di Bruxelles, del 29 maggio 1985, prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool. L’idea è stata di Andrea Lorentini che all’Heysel ha perso il padre Roberto, giovane medico aretino medaglia d’argento al valor civile per essere morto mentre tentava di salvare un connazionale. Un’idea nata dopo la morte del nonno Otello che di quella tragedia è stato la memoria per ventinove anni: "Più passa il tempo e meno occasioni ci saranno per ricordare ciò che è accaduto – dichiara Andrea Lorentini – ma la memoria va allenata e se ci sarà bisogno d’intervenire lo faremo, perché non ne posso più di sentire offendere i morti e la memoria dell’Heysel, come quella di mio padre". Una memoria ancora oggi troppo spesso calpestata. Basti pensare ai cori e agli striscioni che si sentono e vedono in alcuni stadi, frutto dell’ignoranza e dell’idea che non ci sono avversari, ma solo nemici. Chi oggi ha trent’anni non sa cos’è successo all’Heysel, non sa che sono morti degli innocenti, che in quella curva Z c’erano le famiglie, tifosi del calcio. I familiari delle vittime si sono riuniti all’Arbitro Club di Arezzo (nella città dove trent’anni fa nacque quella che, capeggiata da Otello Lorentini, si batté per ottenere giustizia facendo condannare l’Uefa in un processo lungo e difficile), in Piazzale Roberto Lorentini 1, per approvare lo statuto dell’Associazione ed eleggerne i rappresentanti: "Alla mia proposta – sottolinea Andrea Lorentini – ha risposto un buon numero di familiari. L’auspicio è che altri possano condividere questa esperienza più avanti. L’Associazione, ovviamente, rappresenterà tutte le vittime dell’Heysel". L’assemblea ha eletto Andrea Lorentini presidente, Emanuela Casula, figlia di Giovanni e sorella di Andrea, vice presidente, e Riccardo Balli, fratello di Bruno, segretario. l’"Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel" è già al lavoro per individuare il modo migliore per commemorare il trentennale dell’Heysel che ricorrerà il prossimo 29 maggio. Fonte: Italian.ruvr.ru (La Voce della Russia) © 11 febbraio 2015

 

Nella strage Andrea Lorentini perse il babbo

Vittime dell'Heysel Rinasce l'associazione

DIFENDERE la memoria dell'Heysel, in tutte le sedi opportune, e di chi quel giorno perse la vita. E' l'obiettivo della rinata Associazione dei familiari delle vittime fatta da chi quella tragedia l'ha vissuta da vicino. L'idea è dell'aretino Andrea Lorentini che all'Heysel ha perso il padre Roberto, giovane medico aretino medaglia d'argento al valor civile per essere morto mentre tentava di salvare un connazionale. Battersi contro la violenza fisica e verbale nel calcio e negli altri sport. Un'Associazione che rinasce grazie al giovane aretino e all'impegno dei parenti delle vittime della strage di Bruxelles, del 29 maggio 1985, quando morirono 39 persone a causa degli incidenti scoppiati nel settore Z prima della finale della Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool. Ad Andrea Lorentini l'idea è nata dopo la morte del nonno Otello che di quella tragedia è stato la memoria per ventinove anni: "Più passa il tempo e meno occasioni ci saranno per ricordare ciò che è accaduto dichiara Lorentini, ma la memoria va allenata e se ci sarà bisogno d'intervenire lo faremo, perché non ne posso più di sentire offendere i morti e la memoria dell'Heysel, come quella di mio padre". L'assemblea, svoltasi ad Arezzo, ha eletto Andrea presidente ed Emanuela Casula vice presidente. "In questi ultimi anni conclude Andrea Lorentini con la presidenza di Andrea Agnelli, la Juventus si è posta in maniera diversa verso la tragedia di Bruxelles dopo che per oltre vent'anni ha completamente dimenticato e ignorato quella notte e le famiglie delle vittime. Di questo rendo merito al dottor Agnelli che si è fatto carico di una nuova sensibilità e attenzione verso quella tragedia. L'auspicio è che questo terreno di confronto che si è aperto e la volontà della società bianconera di non considerare più l'Heysel un tabù, ma un pezzo della sua storia, possa portare a una collaborazione fattiva con la nostra Associazione". Fonte: La Nazione © 11 febbraio 2015 Fotografie: La Nazione © Arezzonotizie.it

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