"Il Franchi ora isoli chi semina odio"
di Andrea Lorentini
Appello dell'associazione vittime dell'Heysel
dopo i cori vergognosi della curva juventina.
I cori antisemiti all'indirizzo
di Firenze e dei fiorentini partiti dalla curva
bianconera in occasione di Juventus-Palermo sono
solo l'ultimo episodio d'intolleranza e inciviltà
che caratterizza gli stadi italiani. Episodio che
conferma, purtroppo, come nel nostro Paese, soprattutto
nel calcio, manchi cultura sportiva. L'altro visto
come il nemico e non l'avversario. Da odiare e da
abbattere. Senza alcun rispetto. Atteggiamenti che
non hanno alcuna giustificazione. Come familiare
di una vittima dell'Heysel (mio padre Roberto era
un medico di trentuno anni e perse la vita nel tentativo
di soccorrere i feriti sugli spalti durante le cariche
degli hooligans) ho subìto sulla mia pelle l'ignoranza
e la follia di persone simili che usano lo stadio
come zona franca, dove tutto è permesso. Persino
offendere i morti. Ho dovuto sopportare, al pari
delle altre famiglie, per oltre trent'anni il vilipendio
alla memoria di quelle 39 vite innocenti. Il motivo
principale per il quale un anno e mezzo fa ho deciso
di ricostituire l'Associazione fra i familiari delle
vittime dell'Heysel, fondata subito dopo la tragedia
da mio nonno, Otello Lorentini,
tifoso della Fiorentina, è stato proprio per alzare
la voce e chiedere il rispetto dei nostri cari.
L'Associazione è impegnata quotidianamente nella
cura della memoria di quell'assurda tragedia. Ci
sono stadi in Italia, e Firenze purtroppo è uno
di questi, dove appaiono striscioni che oltraggiano
la memoria dei nostri cari, stadi nei quali si alzano
cori vergognosi che inneggiano all'Heysel. Trentanove
non è, semplicemente, un numero da mostrare come
scalpo del nemico. Dietro quel numero, quei cori,
quegli striscioni ci sono trentanove famiglie che
ancora oggi convivono con un dolore incancellabile.
Ogni volta che in uno stadio si levano quei cori
o vengono esposti quegli striscioni ignobili con
il 39 per tutti noi è una ferita che si riapre.
L'Associazione, quindi, chiede e chiederà sempre
il rispetto
per i propri morti, ma proprio per questo pretende, esige, il rispetto per Firenze e i fiorentini.
Cosi come pretende il rispetto per tutte le città
e i cittadini di questo Paese, per le altre tragedie
del calcio, come Superga per esempio, e per tutte
le vittime dello sport in generale. L'Associazione
si sta battendo con ogni sforzo e con i mezzi di
cui dispone, anche legali, affinché certa gente
venga espulsa per sempre dal calcio e dallo sport.
Qualunque sia la curva, qualunque sia la tribuna,
qualunque sia la gradinata, qualunque sia il colore
con il quale ignoranza e idiozia si travestono.
Il mio auspicio è che Fiorentina-Juventus sia solo
una partita di calcio. Che sugli spalti si tifi
con passione nel segno di una rivalità antica e
profonda, ma che tutto resti nei limiti del rispetto
dell'essere umano e della normale convivenza tra
le persone. Per evitare di vergognarci tutti quanti
un'altra volta.
Andrea Lorentini (Presidente
"Associazione
fra i Familiari delle Vittime dell'Heysel")
Fonte: Il Corriere Fiorentino
©
20 aprile 2016
Fotografie:
Il Corriere Fiorentino
©
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