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Strage Heysel:
adesivi shock al Franchi
II familiari
delle vittime: "Gesto spregevole"
di Claudia
Failli
Della vicenda
si stanno adesso interessando anche i membri
dell’Associazione Familiari Vittime dell’Heysel
il cui presidente, Andrea Lorentini figlio di
Roberto, sta valutando insieme ai propri legali
quali operazioni intraprendere. "Un gesto
spregevole".
Un gesto spregevole.
Che evoca una delle pagine più brutte, tristi e
feroci del calcio. Era il 29 maggio 1985 e poco
prima dell’inizio della finale di Coppa dei
Campioni tra Juventus e Liverpool allo
stadio Heysel di Bruxelles morirono 39 persone a
causa dell’attacco da parte delle frange più
violente della tifoseria inglese. Tra coloro che
persero la vita c’erano anche gli aretini
Roberto Lorentini (31 anni) e Giuseppina Conti
(17). Un giorno da cancellare. Da riscrivere.
Ma che invece ciclicamente, complice
l’insensibilità dei soliti ignoti, torna sotto
gli occhi di tutti con la stessa violenza di
trentadue anni fa. L’ultimo episodio è quello
documentato da Repubblica Firenze nelle proprie
colonne virtuali. Centinaia di adesivi sulla
strage dell’Heysel sono stati attaccati sui
segnali stradali in giro per Firenze e nei
pressi dello stadio. Altri, invece, hanno fatto
la loro comparsa persino sul plexiglass del
settore ospiti dello stadio Artemio Franchi. Su
tutti si legge chiara e inequivocabile la
scritta "-39, nessun rispetto". Secondo quanto
riportato da Repubblica, gli adesivi sarebbero
stati trovati pochi minuti prima del calcio di
inizio di Fiorentina Juventus (disputatasi alle
20.45 del 15 gennaio). Sarebbero stati gli
steward a rimuovere le odiose etichette che
hanno attirato immediatamente l’attenzione delle
forze dell’ordine presenti all’interno dello
stadio. In questo senso l’episodio potrebbe
avere delle conseguenze giudiziarie visto che la
giustizia sportiva potrebbe persino disporre una
sanzione nei confronti della società. Della
vicenda si stanno adesso interessando anche i
membri dell’Associazione Familiari Vittime
dell’Heysel il cui presidente, Andrea Lorentini
figlio di Roberto, sta valutando insieme ai
propri legali quali operazioni intraprendere.
"Un gesto spregevole".
Fonte: Arezzonotizie.it
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18 gennaio 2017
Fotografie:
Firenze.repubblica.it
©
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I cervelli
sotto vuoto allo stadio, tra Heysel ed ebrei
di Mattia Cialini
Lo
sport è passione: lo è il calcio giocato, lo è
quello vissuto al fianco della squadra del
cuore. In casa, in trasferta. Nelle partite più
anonime, nei derby più sentiti. Va bene il
sostegno ai propri colori e pure lo sfottò
avversario, perché anche all’oratorio certe
pietanze vogliono il giusto condimento. Amen. Ci
sono poi manifestazioni allo stadio che tifo non
sono ma avrebbero la pretesa di essere
divertenti/sarcastiche/provocatorie/fighe. Fanno
branco. Ma che in sintesi sono partorite da
cervelli carenti, replicate e sostenute da
cervelli spenti. Che dentro il
gruppone/gruppetto/gruppino sembrano suonare
tanto bene per denigrare l’avversario: vengono
evocate tragedie con logiche da bullismo della
scuola materna. Suscitano più pena che rabbia,
come un bimbo che dice parolacce per farsi
notare. Ma siccome gli stadi calamitano milioni
di occhi, poi tocca parlarne. E dire cose ovvie
tipo che gli adesivi allo stadio Franchi contro
le vittime dell’Heysel sono spregevoli al pari
dei cori antisemiti allo Stadium di Torino. Lo
spunto arriva da un messaggio facebook
indirizzato alla nostra redazione, dopo
l’articolo della collega Claudia Failli sulle
penose scritte del Franchi.
Mi pare assurdo
giustificare il nostro articolo, lo faccio per
chiarirne la logica giornalistica. Siamo un
giornale di provincia, ci interessiamo di quel
che accade nell’Aretino. Il presidente
dell’Associazione tra i familiari delle vittime
dell’Heysel è di Arezzo, Andrea Lorentini, due
giovani – tra cui il padre di Andrea, Roberto
Lorentini – che persero la vita Bruxelles
nell’85 erano di Arezzo: la posizione
dell’associazione sui fatti del Franchi non può
che trovare spazio su Arezzo Notizie. Come lo
troverebbe, per dire, la condanna dei cori dello Stadium di un’associazione aretina che lotta
contro l’antisemitismo. Detto questo, il
messaggio, nella sua tristezza, permette un paio
di riflessioni. Uno: gli pseudo-tifosi che
intonano un canto articolato contro i fiorentini
("Il viola è il colore che odio e quello che
odio di più. Gli sterilizziamo le donne, cosi
non ne nascono più! Firenze è una patria
d’infami, la odio da sempre perché i viola non
sono italiani ma sono una massa di ebrei") con
finale antisemita, tendono (involontariamente)
una trappola al loro bersaglio, chi ci casca –
come il nostro lettore – offendendosi per
l’epiteto "massa di ebrei" pecca dello stesso
pregiudizio di quelli che intonano il coro.
Giusto indignarsi per il coro, non certo per
l’accostamento fiorentini=ebrei, ma per tutto
quel che implicitamente intende (ebrei=popolo
inferiore, quindi fiorentini=popolo inferiore).
Due. Grazie al lettore per il messaggio (che
però resta parecchio piccino e triste): ci
permette di ribadire cose che sembrano ovvie, ma
che per tutti forse non lo sono. Che juventini e
fiorentini si sfottano, a Torino, a Firenze, ad
Arezzo come a Ponticino. Ma ci vuole rispetto
per le tragedie e zero tolleranza per chi
offende la memoria, sia che vengano oltraggiate
le vittime di incidenti, sia le vittime di
insensato odio razziale. E, per inciso,
l’Associazione fra i familiari delle vittime
dell’Heysel si batte contro tutte le forme di
odio e discriminazione negli stadi.
Fonte:
Arezzonotizie.it ©
23 gennaio 2017
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"-39, nessun
rispetto", i familiari delle Vittime
dell’Heysel:
"Basta
infangare la memoria di coloro che persero la
vita a Bruxelles"
di Riccardo
Ciccarelli
"L’Associazione non è
più disposta a tollerare fatti di questo tenore
o comportamenti denigratori e diffamatori nei
confronti delle vittime di quel tragico 29
maggio". È la dura, e legittima, presa di
posizione dei Familiari delle Vittime
dell’Heysel, dopo quanto accaduto in occasione
della partita Fiorentina-Juventus dello scorso
15 gennaio quando sono stati rimossi dalle forze
dell’ordine, all’esterno dello stadio Franchi di
Firenze, adesivi con la scritta "– 39, nessun
rispetto", riferibili alle vittime dello stadio
Heysel, in quella tragica serata di Bruxelles.
"Attraverso l’avvocato dell’Associazione abbiamo
scritto al dott. Andrea Della Valle una lettera
formale di richiamo affinché prenda
pubblicamente le distanze da quei personaggi che
con i loro atteggiamenti infangano la memoria
delle vittime dell’Heysel e macchiano l’immagine
di una città, Firenze, e di un popolo, i
fiorentini, che non meritano di essere associati
a questo tipo di becere manifestazioni, afferma
il presidente dell’Associazione, Andrea Lorentini.
"Una presa di distanza che non sia solo pubblica
– prosegue Lorentini – ma che si espliciti in
gesti e atti concreti. La lettera è stata
inviata per conoscenza anche al sindaco di
Firenze Nardella, al presidente federale
Tavecchio, al procuratore federale, al
presidente della Lega Beretta, e al Centro di
coordinamento dei viola club".
Quello registrato poco più di una settimana fa
non è che l’ennesimo episodio. Proprio per
questo l’Associazione non si stanca di
proseguire nell’azione di diffondere una cultura
sportiva fatta di sani valori: "Offendere le
vittime dell’Heysel significa non solo
oltraggiare la memoria di quei 39 caduti, ma
riaprire una dolorosissima ferita per 39
famiglie. Significa mancare di rispetto a mogli,
madri, figli, fratelli che da quel maledetto 29
maggio 1985 hanno visto la loro vita stravolta e
distrutta per una partita di calcio".
"Va da sé – conclude Lorentini – per tutte le
menti vuote che in questi giorni hanno
commentato sui social la nostra presa di
posizione, come bambini dell’asilo Mariuccia,
che la nostra battaglia si allarga a tutti quei
cori e quelle offese intollerabili, fuori e
dentro uno stadio: da Paparelli a Curi, da
Superga al Vesuvio.
Fonte:
TSD
Comunicazioni Arezzo
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24 gennaio
2017
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Dura presa di
posizione dell’Associazione Familiari Vittime
Heysel dopo i fatti di Firenze
Familiari
vittime Heysel: "Inaccettabile quanto accaduto a
Firenze"
L’Associazione
fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel
denuncia quanto accaduto in occasione della
partita Fiorentina-Juventus dello scorso 15
gennaio, quando sono stati rimossi dalle forze
dell’ordine, all’esterno dello stadio Franchi di
Firenze, adesivi con la scritta "– 39, nessun
rispetto", riferibili alle vittime dello stadio
Heysel, in quella tragica serata di Bruxelles
del 29 maggio 1985.
"Attraverso l’avvocato
dell’Associazione abbiamo scritto al dottor
Andrea Della Valle una lettera formale di
richiamo affinché prenda pubblicamente le
distanze da quei personaggi che con i loro
atteggiamenti infangano la memoria delle vittime
dell’Heysel e macchiano l’immagine di una città,
Firenze, e di un popolo, i fiorentini, che non
meritano di essere associati a questo tipo di
becere manifestazioni – afferma il presidente
dell’Associazione, Andrea Lorentini. Una presa
di distanza che non sia solo pubblica, ma che si
espliciti in gesti e atti concreti. La lettera è
stata inviata per conoscenza anche al sindaco di
Firenze Nardella, al presidente
federale
Tavecchio, al procuratore federale, al
presidente della Lega Beretta, e al Centro di
coordinamento dei viola club".
L’Associazione non è più disposta a tollerare
fatti di questo tenore o comportamenti
denigratori e diffamatori nei confronti delle
vittime di quel tragico 29 maggio. Pertanto
annuncia la propria scelta di adottare una linea
dura nei confronti di tutti coloro che con
scritte, comportamenti o parole rievochino
impropriamente la strage
dell’Heysel.
"Purtroppo da quasi 32 anni a Firenze si ripete
questo scempio – prosegue Lorentini – già
nell’aprile del 2015 scrissi una lettera al
dott. Della Valle sui continui
oltraggi alla
memoria che puntualmente si ripetevano ogni
qualvolta la Juventus giocava allo stadio
"Franchi". Della Valle rispose condividendo il
nostro sdegno e assicurando che avrebbe dato
mandato ai suoi collaboratori di non tollerare
più simili comportamenti. Purtroppo dobbiamo
constatare che ciò non ha sortito alcun effetto.
È quindi necessario da parte della proprietà
della Fiorentina un’ulteriore e seria presa di
posizione".
Offendere le vittime dell’Heysel significa non
solo oltraggiare la memoria di quei 39 caduti,
ma riaprire una dolorosissima ferita per 39
famiglie. Significa mancare di rispetto a mogli,
madri, figli, fratelli che da quel maledetto 29
maggio 1985 hanno visto la loro vita stravolta e
distrutta per una partita di calcio.
Quanto accade puntualmente a Firenze è ancora
più grave per almeno due ordini di motivi. Il
primo perché Otello Lorentini, fondatore e
storico presidente dell’Associazione tra i
Familiari delle Vittime di Bruxelles, simbolo
della lotta contro la violenza negli stadi, era
tifoso della Fiorentina.
Il secondo perché nel 2015 l’Associazione è
stata insignita proprio a Firenze del Gonfalone
d’Argento, la massima onorificenza del Consiglio
regionale della Toscana, dal Presidente del
consiglio regionale Giani, come riconoscimento
dell’impegno civile che porta avanti per i
valori dello sport.
Va da sé, per tutte le menti vuote che in questi
giorni hanno commentato sui social la nostra
presa di posizione, come bambini dell’asilo
Mariuccia, che la nostra battaglia si allarga a
tutti quei cori e quelle offese intollerabili,
fuori e dentro uno stadio: da Paparelli a Curi,
da Superga al Vesuvio. Non ne possiamo più,
esigiamo rispetto e lo pretendiamo per tutte
quelle famiglie che hanno perso una persona cara
che viene ciclicamente offesa durante una
partita di calcio. Prima di una partita di
calcio, il 29 maggio 1985, sono morte 39
persone, durante molte altre partite sono state
uccise una seconda volta e questo è
inaccettabile. Chiediamo quindi a tutte le
associazioni, anche del tifo organizzato, che si
sentono colpite e/o offese da tanta infamia di
unirsi a noi in questa lotta di civiltà. Intanto
abbiamo iniziato attraverso le vie legali, le
uniche che in questo Paese pare sortiscano
effetti.
Fonte:
Arezzonotizie.it
©
24 gennaio 2017
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Heysel, i
familiari delle vittime:
"Della Valle prenda
posizione contro i tifosi"
di Alberto Pucci
In occasione
della recente sfida tra viola e bianconeri, nei
pressi dello stadio i tifosi della Fiorentina
hanno attaccato manifesti e adesivi con la
scritta "-39 nessun rispetto".
La stupidità di certi
tifosi non conosce confini. Da nord a sud si
continuano infatti a sentire cori deliranti:
talmente beceri da far impallidire anche buona
parte di coloro che prende posto in quelle
stesse curve da dove solitamente parte l'insulto
agghiacciante. E se dalle parti di Torino il
punto più basso viene toccato ogni volta che gli
ultrà inneggiano al Vesuvio, in quel di Firenze
ci si vergogna dei continui cori della tifoseria
in favore della strage dell'Heysel. Quella
maledetta serata del 29 maggio 1985, nella quale
persero la vita 39 tifosi della Juventus, è
stata nuovamente rievocata in occasione della
recente sfida al "Franchi" tra i bianconeri e i
viola. Nei pressi dello stadio di Firenze, lungo
il tragitto percorso dai tifosi ospiti, sono
addirittura comparsi dei manifesti con la
scritta "-39 nessun rispetto". L'invito a
Della Valle
- A distanza di
giorni, l'associazione familiari delle vittime
dell'Heysel è tornata a farsi sentire con una
lettera inviata al presidente viola Della Valle.
Nella missiva, spedita per conoscenza anche a
Carlo Tavecchio e al sindaco di Firenze Dario
Nardella, il presidente dell'associazione ha
invitato il patron del club gigliato a prendere
posizione contro i propri tifosi: "Non siamo più
disposti a tollerare episodi del genere – ha
scritto Andrea Lorentini – da 32 anni a Firenze
si ripete questo scempio. Nel 2015 abbiamo
scritto al presidente Della Valle, che condivise
il nostro sdegno, ma ciò non ha sortito alcun
effetto. È necessario che la Fiorentina prenda
un’ulteriore e seria presa di posizione".
Offendere le vittime dell’Heysel significa non
solo oltraggiare la memoria di quei 39 caduti,
ma riaprire una dolorosissima ferita per 39
famiglie – ha concluso il presidente Lorentini.
Significa mancare di rispetto a mogli, madri,
figli, fratelli che da quel maledetto 29 maggio
1985 hanno visto la loro vita stravolta e
distrutta per una partita di calcio".
Fonte:
Calcio.fanpage.it
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25 gennaio 2017
Fotografie: Firenze.repubblica.it
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Calcio, offese
alle vittime dell'Heysel
I familiari:
"La Fiorentina prenda posizione"
Prima di
Fiorentina-Juventus del 15
gennaio le scritte "-39 nessun rispetto", l'associazione familiari
delle vittime: "Ora basta".
Dura protesta
dell'Associazione familiari delle vittime
dell'Heysel, per i manifesti comparsi domenica
15 gennaio nei pressi dello stadio Artemio
Franchi, prima di Fiorentina-Juventus. Manifesti
con la scritta "-39 nessun rispetto", che
richiamavano la tragedia del maggio 1985, quando
a Bruxelles, prima della finale di Coppa
Campioni contro il Liverpool, morirono 39 tifosi
juventini. "Non siamo più disposti a tollerare
episodi del genere, da oggi adotteremo una linea
dura nei confronti di tutti coloro che con
scritte, comportamenti o parole rievochino
impropriamente la strage dell’Heysel", afferma
Andrea Lorentini, presidente dell’associazione,
che annuncia la volontà di intraprendere vie
legali. "Da 32 anni a Firenze si ripete questo
scempio. Nel 2015 abbiamo scritto al presidente
Della Valle, che condivise il nostro sdegno, ma
ciò non ha sortito alcun effetto. È necessario
che la Fiorentina prenda un’ulteriore e seria
presa di posizione", chiede Lorentini, che ha
scritto una nuova lettera alla dirigenza viola,
inviata anche al sindaco di Firenze Dario
Nardella e al Centro di coordinamento dei viola
club. "Offendere le vittime dell’Heysel
significa non solo oltraggiare la memoria di
quei 39 caduti, ma riaprire una dolorosissima
ferita per 39 famiglie - conclude Lorentini.
Significa mancare di rispetto a mogli, madri,
figli, fratelli che da quel maledetto 29 maggio
1985 hanno visto la loro vita stravolta e
distrutta per una partita di calcio". Otello
Lorentini, fondatore dell’Associazione e morto
nel 2014, era tra l'altro tifoso della
Fiorentina. L’Associazione, che lotta anche
contro la violenza negli stadi, è stata
insignita a Firenze, nel novembre del 2015, del
Gonfalone d’Argento, la massima onorificenza del
consiglio regionale della Toscana, come
riconoscimento dell’impegno civile che porta
avanti per i valori dello sport.
Fonte:
Firenzetoday.it
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25 gennaio 2017
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Calcio: Associazione
vittime dell’Heysel invia lettera di "richiamo"
a Della Valle
La lettera si
riferisce agli adesivi con la scritta "-39,
nessun rispetto", riferiti quindi alle vittime
dello stadio di Heysel dell’85, diffusi fuori
dallo stadio Franchi lo scorso 15 gennaio, in
occasione della partita Fiorentina-Juve.
Andrea Lorentini, come
portavoce dell’Associazione fra i Familiari
delle Vittime dell’Heysel, ha fatto recapitare
una lettera ad Andrea Della Valle, invitandolo a
prendere pubblicamente le distanze da "quei
personaggi che con i loro atteggiamenti
infangano la memoria delle vittime dell’Heysel".
La lettera si riferisce a quanto accaduto lo
scorso 15 gennaio quando, poco prima della
partita Fiorentina-Juve, sono stati distribuiti
adesivi con la scritta "meno 39, nessun
rispetto", in riferimento alle vittime dello
stadio Heysel del 29 maggio 1985. "Attraverso l’avvocato dell’Associazione
abbiamo scritto ad Andrea Della Valle – ha detto
Andrea Lorentini – perché prenda le distanze da
questi personaggi che offendono le vittime
dell’Heysel e macchiano l’immagine di una città,
Firenze, e di un popolo, i fiorentini, che non
meritano di essere associati a questo tipo di
becere manifestazioni. Una presa di distanza che
non sia solo pubblica, ma che si espliciti in
gesti e atti concreti. La lettera è stata
inviata per conoscenza anche al sindaco di
Firenze Dario Nardella, al presidente federale
Tavecchio, al procuratore federale, al
presidente della Lega Beretta, e al Centro di
coordinamento dei viola club".
Fonte:
Controradio.it
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25 gennaio 2017
Fotografia: Fiorentinanews.it
© Calcio.fanpage.it
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Heysel, la Fiorentina chiede scusa alle famiglie
delle vittime: "offesi e dispiaciuti"
Il club
viola prende le distanze dal comportamento
di quei tifosi che in occasione della sfida
contro la Juventus avevano tappezzato alcuni
cancelli del Franchi con gli adesivi "-39
nessun rispetto".
TORINO - "-39,
nessun rispetto". È il contenuto degli adesivi
che campeggiavano sui cancelli dello stadio
Franchi in occasione della sfida contro la
Juventus dello scorso 15 gennaio. Adesso il club
viola, a più di una settimana di distanza dal
fattaccio, ha tenuto a scusarsi con i familiari
delle vittime con una lettera aperta pubblicata
sul proprio sito. ECCO IL TESTO
INTEGRALE:
"Gentilissimi Signori,
Prendiamo atto della Vostra nota inerente agli
incresciosi fatti accaduti all'esterno dello
Stadio Franchi in occasione dell'incontro di
campionato disputato lo scorso 15 gennaio
Fiorentina-Juventus. Siamo sinceramente
dispiaciuti e offesi di quanto accaduto, ma
vorremmo evidenziare che la nostra società è da
sempre in prima linea con attività,
comportamenti e iniziative, che ci vedono
partecipanti attivi, volti a condannare
qualsivoglia forma di discriminazione razziale;
violenza scritta o verbale e atta a limitare o
peggio privare la libertà altrui e qualsiasi
forma offensiva dell’altrui personalità. Nel
fatto specifico, ci teniamo a precisare che
appena avuto informazione del fatto abbiamo
messo in atto tutte le procedure presso gli
Organi competenti affinché fosse fatta chiarezza
sull'accaduto, benché lo stesso non fosse
imputabile al nostro servizio di sicurezza che
come previsto dalla normativa vigente agisce
all'interno dell'impianto. Il gesto messo in
atto da alcune persone è sicuramente da
condannare, come lo sono gli attori medesimi. Il
fatto accaduto all'esterno dello Stadio non può
essere imputato a una intera tifoseria o a
un'intera città, che hanno sempre dimostrato,
nel tempo e con azioni concrete, la propria
sensibilità nei confronti di avvenimenti
dolorosi. In particolare per quanto concerne i
nostri tifosi annotiamo come si siano comportati
correttamente durante tutto l'incontro a
testimonianza di questo, non sono stati rilevati
dagli Organi adibiti a controllare: fatti e/o
azioni offensive lesive e/o diffamatorie). Siamo
certi che con la collaborazione di tutte le
componenti e con provvedimenti severi volti a
punire tali atti di viltà non potremo che porre
fine a queste manifestazioni di inciviltà e
idiozia".
Fonte: Tuttosport.com ©
25 gennaio 2017
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Acffiorentina.com
©
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La Fiorentina
contro gli adesivi sulla strage dell'Heysel
"Siamo offesi e
dispiaciuti. Siamo in prima fila contro la
violenza scritta o verbale"
"Siamo sinceramente
dispiaciuti e offesi di quanto accaduto, ma
vorremmo evidenziare che la nostra società è da
sempre in prima linea con attività,
comportamenti e iniziative volte a condannare
ogni forma di discriminazione razziale, violenza
scritta o verbale e atta a limitare o peggio
privare la libertà altrui e qualsiasi forma
offensiva dell'altrui personalità". Comincia
così la lettera aperta della Fiorentina
all'Associazione familiari vittime dell'Heysel.
"Prendiamo atto della vostra nota inerente agli
incresciosi fatti accaduti all'esterno dello
stadio Franchi in occasione di
Fiorentina-Juventus lo scorso 15 gennaio -
prosegue la lettera -. Nel fatto specifico
teniamo a precisare che, appena informati,
abbiamo messo in atto tutte le procedure presso
gli organi competenti affinché fosse fatta
chiarezza sull'accaduto, benché lo stesso non
fosse imputabile al nostro servizio di sicurezza
che come previsto dalla normativa vigente agisce
all'interno dell'impianto. Il gesto messo in
atto da alcune persone è sicuramente da
condannare come lo sono gli attori medesimi. Il
fatto accaduto all'esterno dello stadio però non
può essere imputato a un'intera tifoseria o a
un'intera città che hanno sempre dimostrato, nel
tempo e con azioni concrete, la propria
sensibilità nei confronti di avvenimenti
dolorosi". Poi, sui propri tifosi: "Annotiamo
come si siano comportati correttamente durante
tutto l'incontro e a testimonianza di questo non
sono stati rilevati dagli organi adibiti a
controllare fatti e/o azioni offensive, lesive
e/o diffamatorie. Siamo certi che con la
collaborazione di tutte le componenti e con
provvedimenti severi volti a punire tali atti di
viltà non potremo che porre fine a queste
manifestazioni di inciviltà e idiozia".
Fonte: Firenze.repubblica.it ©
24 gennaio 2017
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Caso Heysel, la
Fiorentina:
"Incivili da
condannare, ma i nostri tifosi sono rispettosi"
Dopo le prese
di posizione dell’Associazione fra i familiari
delle Vittime della strage dell’Heysel, che
avevano evidenziato la presenza di adesivi che
offendevano la memoria delle vittime allo stadio
Franchi di Firenze, la Fiorentina ha risposto al
presidente, l’aretino Andrea Lorentini.
Prendiamo atto della
vostra nota inerente agli incresciosi fatti
accaduti all’esterno dello Stadio Franchi in
occasione dell’incontro di campionato disputato
lo scorso 15 gennaio Fiorentina-Juventus. Siamo
sinceramente dispiaciuti e offesi di quanto
accaduto, ma vorremmo evidenziare che la nostra
società è da sempre in prima linea con attività,
comportamenti e iniziative, che ci vedono
partecipanti attivi, volti a condannare
qualsivoglia forma di discriminazione razziale;
violenza scritta o verbale e atta a limitare o
peggio privare la libertà altrui e qualsiasi
forma offensiva dell’altrui personalità. Nel
fatto specifico, ci teniamo a precisare che
appena avuto informazione del fatto abbiamo
messo in atto tutte le procedure presso gli
organi competenti affinché fosse fatta chiarezza
sull’accaduto, benché lo stesso non fosse
imputabile al nostro servizio di sicurezza che
come previsto dalla normativa vigente agisce
all’interno dell’impianto. Il gesto messo in
atto da alcune persone è sicuramente da
condannare, come lo sono gli attori medesimi. Il
fatto accaduto all’esterno dello stadio non può
essere imputato a una intera tifoseria o a
un’intera città, che hanno sempre dimostrato,
nel tempo e con azioni concrete, la propria
sensibilità nei confronti di avvenimenti
dolorosi. In particolare per quanto concerne i
nostri tifosi annotiamo come si siano comportati
correttamente durante tutto l’incontro (a
testimonianza di questo, non sono stati rilevati
dagli organi adibiti a controllare: fatti e/o
azioni offensive lesive e/o diffamatorie). Siamo
certi che con la collaborazione di tutte le
componenti e con provvedimenti severi volti a
punire tali atti di viltà non potremo che porre
fine a queste manifestazioni di inciviltà e
idiozia.
Fonte:
Arezzonotizie.it
©
26 gennaio 2017
Fotografie: Lanazione.it
© Firenze.repubblica.it
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