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ARTICOLI 18/26-01-2017
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Adesivi Firenze (Rassegna Stampa) 18/26.01.2017
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Strage Heysel: adesivi shock al Franchi

II familiari delle vittime: "Gesto spregevole"

di Claudia Failli

Della vicenda si stanno adesso interessando anche i membri dell’Associazione Familiari Vittime dell’Heysel il cui presidente, Andrea Lorentini figlio di Roberto, sta valutando insieme ai propri legali quali operazioni intraprendere. "Un gesto spregevole".

Un gesto spregevole. Che evoca una delle pagine più brutte, tristi e feroci del calcio. Era il 29 maggio 1985 e poco prima dell’inizio della finale di  Coppa dei Campioni  tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles morirono 39 persone a causa dell’attacco da parte delle frange più violente della tifoseria inglese. Tra coloro che persero la vita c’erano anche gli aretini Roberto Lorentini (31 anni) e Giuseppina Conti (17).  Un giorno da cancellare. Da riscrivere. Ma che invece ciclicamente, complice l’insensibilità dei soliti ignoti, torna sotto gli occhi di tutti con la stessa violenza di trentadue anni fa. L’ultimo episodio è quello documentato da Repubblica Firenze nelle proprie colonne virtuali. Centinaia di adesivi sulla strage dell’Heysel sono stati attaccati sui segnali stradali in giro per Firenze e nei pressi dello stadio. Altri, invece, hanno fatto la loro comparsa persino sul plexiglass del settore ospiti dello stadio Artemio Franchi. Su tutti si legge chiara e inequivocabile la scritta "-39, nessun rispetto". Secondo quanto riportato da Repubblica, gli adesivi sarebbero stati trovati pochi minuti prima del calcio di inizio di Fiorentina Juventus (disputatasi alle 20.45 del 15 gennaio). Sarebbero stati gli steward a rimuovere le odiose etichette che hanno attirato immediatamente l’attenzione delle forze dell’ordine presenti all’interno dello stadio. In questo senso l’episodio potrebbe avere delle conseguenze giudiziarie visto che la giustizia sportiva potrebbe persino disporre una sanzione nei confronti della società. Della vicenda si stanno adesso interessando anche i membri dell’Associazione Familiari Vittime dell’Heysel il cui presidente, Andrea Lorentini figlio di Roberto, sta valutando insieme ai propri legali quali operazioni intraprendere. "Un gesto spregevole". Fonte: Arezzonotizie.it © 18 gennaio 2017 Fotografie: Firenze.repubblica.it ©

 

I cervelli sotto vuoto allo stadio, tra Heysel ed ebrei

di Mattia Cialini

Lo sport è passione: lo è il calcio giocato, lo è quello vissuto al fianco della squadra del cuore. In casa, in trasferta. Nelle partite più anonime, nei derby più sentiti. Va bene il sostegno ai propri colori e pure lo sfottò avversario, perché anche all’oratorio certe pietanze vogliono il giusto condimento. Amen. Ci sono poi manifestazioni allo stadio che tifo non sono ma avrebbero la pretesa di essere divertenti/sarcastiche/provocatorie/fighe. Fanno branco. Ma che in sintesi sono partorite da cervelli carenti, replicate e sostenute da cervelli spenti. Che dentro il gruppone/gruppetto/gruppino sembrano suonare tanto bene per denigrare l’avversario: vengono evocate tragedie con logiche da bullismo della scuola materna. Suscitano più pena che rabbia, come un bimbo che dice parolacce per farsi notare. Ma siccome gli stadi calamitano milioni di occhi, poi tocca parlarne. E dire cose ovvie tipo che gli adesivi allo stadio Franchi contro le vittime dell’Heysel sono spregevoli al pari dei cori antisemiti allo Stadium di Torino. Lo spunto arriva da un messaggio facebook indirizzato alla nostra redazione, dopo l’articolo della collega Claudia Failli sulle penose scritte del Franchi. Mi pare assurdo giustificare il nostro articolo, lo faccio per chiarirne la logica giornalistica. Siamo un giornale di provincia, ci interessiamo di quel che accade nell’Aretino. Il presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime dell’Heysel è di Arezzo, Andrea Lorentini, due giovani – tra cui il padre di Andrea, Roberto Lorentini – che persero la vita Bruxelles nell’85 erano di Arezzo: la posizione dell’associazione sui fatti del Franchi non può che trovare spazio su Arezzo Notizie. Come lo troverebbe, per dire, la condanna dei cori dello Stadium di un’associazione aretina che lotta contro l’antisemitismo. Detto questo, il messaggio, nella sua tristezza, permette un paio di riflessioni. Uno: gli pseudo-tifosi che intonano un canto articolato contro i fiorentini ("Il viola è il colore che odio e quello che odio di più. Gli sterilizziamo le donne, cosi non ne nascono più! Firenze è una patria d’infami, la odio da sempre perché i viola non sono italiani ma sono una massa di ebrei") con finale antisemita, tendono (involontariamente) una trappola al loro bersaglio, chi ci casca – come il nostro lettore – offendendosi per l’epiteto "massa di ebrei" pecca dello stesso pregiudizio di quelli che intonano il coro. Giusto indignarsi per il coro, non certo per l’accostamento fiorentini=ebrei, ma per tutto quel che implicitamente intende (ebrei=popolo inferiore, quindi fiorentini=popolo inferiore). Due. Grazie al lettore per il messaggio (che però resta parecchio piccino e triste): ci permette di ribadire cose che sembrano ovvie, ma che per tutti forse non lo sono. Che juventini e fiorentini si sfottano, a Torino, a Firenze, ad Arezzo come a Ponticino. Ma ci vuole rispetto per le tragedie e zero tolleranza per chi offende la memoria, sia che vengano oltraggiate le vittime di incidenti, sia le vittime di insensato odio razziale. E, per inciso, l’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel si batte contro tutte le forme di odio e discriminazione negli stadi. Fonte: Arezzonotizie.it © 23 gennaio 2017

 

"-39, nessun rispetto", i familiari delle Vittime dell’Heysel:

"Basta infangare la memoria di coloro che persero la vita a Bruxelles"

di Riccardo Ciccarelli

"L’Associazione non è più disposta a tollerare fatti di questo tenore o comportamenti denigratori e diffamatori nei confronti delle vittime di quel tragico 29 maggio". È la dura, e legittima, presa di posizione dei Familiari delle Vittime dell’Heysel, dopo quanto accaduto in occasione della partita Fiorentina-Juventus dello scorso 15 gennaio quando sono stati rimossi dalle forze dell’ordine, all’esterno dello stadio Franchi di Firenze, adesivi con la scritta "– 39, nessun rispetto", riferibili alle vittime dello stadio Heysel, in quella tragica serata di Bruxelles. "Attraverso l’avvocato dell’Associazione abbiamo scritto al dott. Andrea Della Valle una lettera formale di richiamo affinché prenda pubblicamente le distanze da quei personaggi che con i loro atteggiamenti infangano la memoria delle vittime dell’Heysel e macchiano l’immagine di una città, Firenze, e di un popolo, i fiorentini, che non meritano di essere associati a questo tipo di becere manifestazioni, afferma il presidente dell’Associazione, Andrea Lorentini. "Una presa di distanza che non sia solo pubblica – prosegue Lorentini – ma che si espliciti in gesti e atti concreti. La lettera è stata inviata per conoscenza anche al sindaco di Firenze Nardella, al presidente federale Tavecchio, al procuratore federale, al presidente della Lega Beretta, e al Centro di coordinamento dei viola club". Quello registrato poco più di una settimana fa non è che l’ennesimo episodio. Proprio per questo l’Associazione non si stanca di proseguire nell’azione di diffondere una cultura sportiva fatta di sani valori: "Offendere le vittime dell’Heysel significa non solo oltraggiare la memoria di quei 39 caduti, ma riaprire una dolorosissima ferita per 39 famiglie. Significa mancare di rispetto a mogli, madri, figli, fratelli che da quel maledetto 29 maggio 1985 hanno visto la loro vita stravolta e distrutta per una partita di calcio". "Va da sé – conclude Lorentini – per tutte le menti vuote che in questi giorni hanno commentato sui social la nostra presa di posizione, come bambini dell’asilo Mariuccia, che la nostra battaglia si allarga a tutti quei cori e quelle offese intollerabili, fuori e dentro uno stadio: da Paparelli a Curi, da Superga al Vesuvio. Fonte: TSD Comunicazioni Arezzo © 24 gennaio 2017

 

Dura presa di posizione dell’Associazione Familiari Vittime Heysel dopo i fatti di Firenze

Familiari vittime Heysel: "Inaccettabile quanto accaduto a Firenze"

L’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel denuncia quanto accaduto in occasione della partita Fiorentina-Juventus dello scorso 15 gennaio, quando sono stati rimossi dalle forze dell’ordine, all’esterno dello stadio Franchi di Firenze, adesivi con la scritta "– 39, nessun rispetto", riferibili alle vittime dello stadio Heysel, in quella tragica serata di Bruxelles del 29 maggio 1985.

"Attraverso l’avvocato dell’Associazione abbiamo scritto al dottor Andrea Della Valle una lettera formale di richiamo affinché prenda pubblicamente le distanze da quei personaggi che con i loro atteggiamenti infangano la memoria delle vittime dell’Heysel e macchiano l’immagine di una città, Firenze, e di un popolo, i fiorentini, che non meritano di essere associati a questo tipo di becere manifestazioni – afferma il presidente dell’Associazione, Andrea Lorentini. Una presa di distanza che non sia solo pubblica, ma che si espliciti in gesti e atti concreti. La lettera è stata inviata per conoscenza anche al sindaco di Firenze Nardella, al presidente federale Tavecchio, al procuratore federale, al presidente della Lega Beretta, e al Centro di coordinamento dei viola club". L’Associazione non è più disposta a tollerare fatti di questo tenore o comportamenti denigratori e diffamatori nei confronti delle vittime di quel tragico 29 maggio. Pertanto annuncia la propria scelta di adottare una linea dura nei confronti di tutti coloro che con scritte, comportamenti o parole rievochino impropriamente la strage dell’Heysel. "Purtroppo da quasi 32 anni a Firenze si ripete questo scempio – prosegue Lorentini – già nell’aprile del 2015 scrissi una lettera al dott. Della Valle sui continui oltraggi alla memoria che puntualmente si ripetevano ogni qualvolta la Juventus giocava allo stadio "Franchi". Della Valle rispose condividendo il nostro sdegno e assicurando che avrebbe dato mandato ai suoi collaboratori di non tollerare più simili comportamenti. Purtroppo dobbiamo constatare che ciò non ha sortito alcun effetto. È quindi necessario da parte della proprietà della Fiorentina un’ulteriore e seria presa di posizione". Offendere le vittime dell’Heysel significa non solo oltraggiare la memoria di quei 39 caduti, ma riaprire una dolorosissima ferita per 39 famiglie. Significa mancare di rispetto a mogli, madri, figli, fratelli che da quel maledetto 29 maggio 1985 hanno visto la loro vita stravolta e distrutta per una partita di calcio. Quanto accade puntualmente a Firenze è ancora più grave per almeno due ordini di motivi. Il primo perché Otello Lorentini, fondatore e storico presidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime di Bruxelles, simbolo della lotta contro la violenza negli stadi, era tifoso della Fiorentina. Il secondo perché nel 2015 l’Associazione è stata insignita proprio a Firenze del Gonfalone d’Argento, la massima onorificenza del Consiglio regionale della Toscana, dal Presidente del consiglio regionale Giani, come riconoscimento dell’impegno civile che porta avanti per i valori dello sport. Va da sé, per tutte le menti vuote che in questi giorni hanno commentato sui social la nostra presa di posizione, come bambini dell’asilo Mariuccia, che la nostra battaglia si allarga a tutti quei cori e quelle offese intollerabili, fuori e dentro uno stadio: da Paparelli a Curi, da Superga al Vesuvio. Non ne possiamo più, esigiamo rispetto e lo pretendiamo per tutte quelle famiglie che hanno perso una persona cara che viene ciclicamente offesa durante una partita di calcio. Prima di una partita di calcio, il 29 maggio 1985, sono morte 39 persone, durante molte altre partite sono state uccise una seconda volta e questo è inaccettabile. Chiediamo quindi a tutte le associazioni, anche del tifo organizzato, che si sentono colpite e/o offese da tanta infamia di unirsi a noi in questa lotta di civiltà. Intanto abbiamo iniziato attraverso le vie legali, le uniche che in questo Paese pare sortiscano effetti. Fonte: Arezzonotizie.it © 24 gennaio 2017

 

Heysel, i familiari delle vittime:

"Della Valle prenda posizione contro i tifosi"

di Alberto Pucci

In occasione della recente sfida tra viola e bianconeri, nei pressi dello stadio i tifosi della Fiorentina hanno attaccato manifesti e adesivi con la scritta "-39 nessun rispetto".

La stupidità di certi tifosi non conosce confini. Da nord a sud si continuano infatti a sentire cori deliranti: talmente beceri da far impallidire anche buona parte di coloro che prende posto in quelle stesse curve da dove solitamente parte l'insulto agghiacciante. E se dalle parti di Torino il punto più basso viene toccato ogni volta che gli ultrà inneggiano al Vesuvio, in quel di Firenze ci si vergogna dei continui cori della tifoseria in favore della strage dell'Heysel. Quella maledetta serata del 29 maggio 1985, nella quale persero la vita 39 tifosi della Juventus, è stata nuovamente rievocata in occasione della recente sfida al "Franchi" tra i bianconeri e i viola. Nei pressi dello stadio di Firenze, lungo il tragitto percorso dai tifosi ospiti, sono addirittura comparsi dei manifesti con la scritta "-39 nessun rispetto". L'invito a Della Valle - A distanza di giorni, l'associazione familiari delle vittime dell'Heysel è tornata a farsi sentire con una lettera inviata al presidente viola Della Valle. Nella missiva, spedita per conoscenza anche a Carlo Tavecchio e al sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente dell'associazione ha invitato il patron del club gigliato a prendere posizione contro i propri tifosi: "Non siamo più disposti a tollerare episodi del genere – ha scritto Andrea Lorentini – da 32 anni a Firenze si ripete questo scempio. Nel 2015 abbiamo scritto al presidente Della Valle, che condivise il nostro sdegno, ma ciò non ha sortito alcun effetto. È necessario che la Fiorentina prenda un’ulteriore e seria presa di posizione". Offendere le vittime dell’Heysel significa non solo oltraggiare la memoria di quei 39 caduti, ma riaprire una dolorosissima ferita per 39 famiglie – ha concluso il presidente Lorentini. Significa mancare di rispetto a mogli, madri, figli, fratelli che da quel maledetto 29 maggio 1985 hanno visto la loro vita stravolta e distrutta per una partita di calcio". Fonte: Calcio.fanpage.it © 25 gennaio 2017 Fotografie: Firenze.repubblica.it ©

 

Calcio, offese alle vittime dell'Heysel

I familiari: "La Fiorentina prenda posizione"

Prima di Fiorentina-Juventus del 15 gennaio le scritte "-39 nessun rispetto", l'associazione familiari delle vittime: "Ora basta".

Dura protesta dell'Associazione familiari delle vittime dell'Heysel, per i manifesti comparsi domenica 15 gennaio nei pressi dello stadio Artemio Franchi, prima di Fiorentina-Juventus. Manifesti con la scritta "-39 nessun rispetto", che richiamavano la tragedia del maggio 1985, quando a Bruxelles, prima della finale di Coppa Campioni contro il Liverpool, morirono 39 tifosi juventini. "Non siamo più disposti a tollerare episodi del genere, da oggi adotteremo una linea dura nei confronti di tutti coloro che con scritte, comportamenti o parole rievochino impropriamente la strage dell’Heysel", afferma Andrea Lorentini, presidente dell’associazione, che annuncia la volontà di intraprendere vie legali. "Da 32 anni a Firenze si ripete questo scempio. Nel 2015 abbiamo scritto al presidente Della Valle, che condivise il nostro sdegno, ma ciò non ha sortito alcun effetto. È necessario che la Fiorentina prenda un’ulteriore e seria presa di posizione", chiede Lorentini, che ha scritto una nuova lettera alla dirigenza viola, inviata anche al sindaco di Firenze Dario Nardella e al Centro di coordinamento dei viola club. "Offendere le vittime dell’Heysel significa non solo oltraggiare la memoria di quei 39 caduti, ma riaprire una dolorosissima ferita per 39 famiglie - conclude Lorentini. Significa mancare di rispetto a mogli, madri, figli, fratelli che da quel maledetto 29 maggio 1985 hanno visto la loro vita stravolta e distrutta per una partita di calcio". Otello Lorentini, fondatore dell’Associazione e morto nel 2014, era tra l'altro tifoso della Fiorentina. L’Associazione, che lotta anche contro la violenza negli stadi, è stata insignita a Firenze, nel novembre del 2015, del Gonfalone d’Argento, la massima onorificenza del consiglio regionale della Toscana, come riconoscimento dell’impegno civile che porta avanti per i valori dello sport. Fonte: Firenzetoday.it © 25 gennaio 2017

 

Calcio: Associazione vittime dell’Heysel invia lettera di "richiamo" a Della Valle

La lettera si riferisce agli adesivi con la scritta "-39, nessun rispetto", riferiti quindi alle vittime dello stadio di Heysel dell’85, diffusi fuori dallo stadio Franchi lo scorso 15 gennaio, in occasione della partita Fiorentina-Juve.

Andrea Lorentini, come portavoce dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel, ha fatto recapitare una lettera ad Andrea Della Valle, invitandolo a prendere pubblicamente le distanze da "quei personaggi che con i loro atteggiamenti infangano la memoria delle vittime dell’Heysel". La lettera si riferisce a quanto accaduto lo scorso 15 gennaio quando, poco prima della partita Fiorentina-Juve, sono stati distribuiti adesivi con la scritta "meno 39, nessun rispetto", in riferimento alle vittime dello stadio Heysel del 29 maggio 1985. "Attraverso l’avvocato dell’Associazione abbiamo scritto ad Andrea Della Valle – ha detto Andrea Lorentini – perché prenda le distanze da questi personaggi che offendono le vittime dell’Heysel e macchiano l’immagine di una città, Firenze, e di un popolo, i fiorentini, che non meritano di essere associati a questo tipo di becere manifestazioni. Una presa di distanza che non sia solo pubblica, ma che si espliciti in gesti e atti concreti. La lettera è stata inviata per conoscenza anche al sindaco di Firenze Dario Nardella, al presidente federale Tavecchio, al procuratore federale, al presidente della Lega Beretta, e al Centro di coordinamento dei viola club".  Fonte: Controradio.it © 25 gennaio 2017 Fotografia: Fiorentinanews.it © Calcio.fanpage.it

 

Heysel, la Fiorentina chiede scusa alle famiglie delle vittime: "offesi e dispiaciuti"

Il club viola prende le distanze dal comportamento di quei tifosi che in occasione della sfida contro la Juventus avevano tappezzato alcuni cancelli del Franchi con gli adesivi "-39 nessun rispetto".

TORINO - "-39, nessun rispetto". È il contenuto degli adesivi che campeggiavano sui cancelli dello stadio Franchi in occasione della sfida contro la Juventus dello scorso 15 gennaio. Adesso il club viola, a più di una settimana di distanza dal fattaccio, ha tenuto a scusarsi con i familiari delle vittime con una lettera aperta pubblicata sul proprio sito. ECCO IL TESTO INTEGRALE: "Gentilissimi Signori, Prendiamo atto della Vostra nota inerente agli incresciosi fatti accaduti all'esterno dello Stadio Franchi in occasione dell'incontro di campionato disputato lo scorso 15 gennaio Fiorentina-Juventus. Siamo sinceramente dispiaciuti e offesi di quanto accaduto, ma vorremmo evidenziare che la nostra società è da sempre in prima linea con attività, comportamenti e iniziative, che ci vedono partecipanti attivi, volti a condannare qualsivoglia forma di discriminazione razziale; violenza scritta o verbale e atta a limitare o peggio privare la libertà altrui e qualsiasi forma offensiva dell’altrui personalità. Nel fatto specifico, ci teniamo a precisare che appena avuto informazione del fatto abbiamo messo in atto tutte le procedure presso gli Organi competenti affinché fosse fatta chiarezza sull'accaduto, benché lo stesso non fosse imputabile al nostro servizio di sicurezza che come previsto dalla normativa vigente agisce all'interno dell'impianto. Il gesto messo in atto da alcune persone è sicuramente da condannare, come lo sono gli attori medesimi. Il fatto accaduto all'esterno dello Stadio non può essere imputato a una intera tifoseria o a un'intera città, che hanno sempre dimostrato, nel tempo e con azioni concrete, la propria sensibilità nei confronti di avvenimenti dolorosi. In particolare per quanto concerne i nostri tifosi annotiamo come si siano comportati correttamente durante tutto l'incontro a testimonianza di questo, non sono stati rilevati dagli Organi adibiti a controllare: fatti e/o azioni offensive lesive e/o diffamatorie). Siamo certi che con la collaborazione di tutte le componenti e con provvedimenti severi volti a punire tali atti di viltà non potremo che porre fine a queste manifestazioni di inciviltà e idiozia". Fonte: Tuttosport.com © 25 gennaio 2017 Logo: Acffiorentina.com ©

La Fiorentina contro gli adesivi sulla strage dell'Heysel

"Siamo offesi e dispiaciuti. Siamo in prima fila contro la violenza scritta o verbale"

"Siamo sinceramente dispiaciuti e offesi di quanto accaduto, ma vorremmo evidenziare che la nostra società è da sempre in prima linea con attività, comportamenti e iniziative volte a condannare ogni forma di discriminazione razziale, violenza scritta o verbale e atta a limitare o peggio privare la libertà altrui e qualsiasi forma offensiva dell'altrui personalità". Comincia così la lettera aperta della Fiorentina all'Associazione familiari vittime dell'Heysel. "Prendiamo atto della vostra nota inerente agli incresciosi fatti accaduti all'esterno dello stadio Franchi in occasione di Fiorentina-Juventus lo scorso 15 gennaio - prosegue la lettera -. Nel fatto specifico teniamo a precisare che, appena informati, abbiamo messo in atto tutte le procedure presso gli organi competenti affinché fosse fatta chiarezza sull'accaduto, benché lo stesso non fosse imputabile al nostro servizio di sicurezza che come previsto dalla normativa vigente agisce all'interno dell'impianto. Il gesto messo in atto da alcune persone è sicuramente da condannare come lo sono gli attori medesimi. Il fatto accaduto all'esterno dello stadio però non può essere imputato a un'intera tifoseria o a un'intera città che hanno sempre dimostrato, nel tempo e con azioni concrete, la propria sensibilità nei confronti di avvenimenti dolorosi". Poi, sui propri tifosi: "Annotiamo come si siano comportati correttamente durante tutto l'incontro e a testimonianza di questo non sono stati rilevati dagli organi adibiti a controllare fatti e/o azioni offensive, lesive e/o diffamatorie. Siamo certi che con la collaborazione di tutte le componenti e con provvedimenti severi volti a punire tali atti di viltà non potremo che porre fine a queste manifestazioni di inciviltà e idiozia". Fonte: Firenze.repubblica.it © 24 gennaio 2017

Caso Heysel, la Fiorentina:

"Incivili da condannare, ma i nostri tifosi sono rispettosi"

Dopo le prese di posizione dell’Associazione fra i familiari delle Vittime della strage dell’Heysel, che avevano evidenziato la presenza di adesivi che offendevano la memoria delle vittime allo stadio Franchi di Firenze, la Fiorentina ha risposto al presidente, l’aretino Andrea Lorentini.

Prendiamo atto della vostra nota inerente agli incresciosi fatti accaduti all’esterno dello Stadio Franchi in occasione dell’incontro di campionato disputato lo scorso 15 gennaio Fiorentina-Juventus. Siamo sinceramente dispiaciuti e offesi di quanto accaduto, ma vorremmo evidenziare che la nostra società è da sempre in prima linea con attività, comportamenti e iniziative, che ci vedono partecipanti attivi, volti a condannare qualsivoglia forma di discriminazione razziale; violenza scritta o verbale e atta a limitare o peggio privare la libertà altrui e qualsiasi forma offensiva dell’altrui personalità. Nel fatto specifico, ci teniamo a precisare che appena avuto informazione del fatto abbiamo messo in atto tutte le procedure presso gli organi competenti affinché fosse fatta chiarezza sull’accaduto, benché lo stesso non fosse imputabile al nostro servizio di sicurezza che come previsto dalla normativa vigente agisce all’interno dell’impianto. Il gesto messo in atto da alcune persone è sicuramente da condannare, come lo sono gli attori medesimi. Il fatto accaduto all’esterno dello stadio non può essere imputato a una intera tifoseria o a un’intera città, che hanno sempre dimostrato, nel tempo e con azioni concrete, la propria sensibilità nei confronti di avvenimenti dolorosi. In particolare per quanto concerne i nostri tifosi annotiamo come si siano comportati correttamente durante tutto l’incontro (a testimonianza di questo, non sono stati rilevati dagli organi adibiti a controllare: fatti e/o azioni offensive lesive e/o diffamatorie). Siamo certi che con la collaborazione di tutte le componenti e con provvedimenti severi volti a punire tali atti di viltà non potremo che porre fine a queste manifestazioni di inciviltà e idiozia. Fonte: Arezzonotizie.it © 26 gennaio 2017 Fotografie: Lanazione.it © Firenze.repubblica.it

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