Torino: figlio
vittima Heysel, ma la strage fu diversa
Legale famiglia, non
dimenticare che a Bruxelles ci fu un assalto.
(ANSA)
- AREZZO, 4 GIU - "Quello che è accaduto a
Torino con il panico, la folla che scappa,
le persone schiacciate e calpestate ha
riportato alla mente scene di 32 anni fa,
anche se si tratta di due situazioni
completamente diverse". A parlare da Arezzo
è Andrea Lorentini, presidente
dell'Associazione fra i familiari delle
vittime dell'Heysel che nella strage allo
stadio di Bruxelles, avvenuta il 29 maggio
1985, perse il padre Roberto, 31 anni,
medico, travolto mentre cercare di prestare
soccorso a un ferito: con la studentessa
Giuseppina Conti furono le due vittime
aretine della follia di quella finale di
Coppa dei campioni tra Juventus e Liverpool.
"Il nostro pensiero - aggiunge Andrea che
alla presidenza dell'Associazione è
succeduto al nonno paterno Otello, scomparso
tre anni fa e che era anche lui all'Heysel -
va ai feriti in particolare a chi in queste
ore sta vivendo momenti di preoccupazione
per i propri familiari e in particolare una
preghiera per il bimbo che è in prognosi
riservata". "Quanto accaduto a Torino ieri
non è paragonabile con la tragedia
dell'Heysel - commenta infine l'avvocato
Paolo Enrico Ammirati, uno dei principali
artefici della battaglia legale portata
avanti da Otello Lorentini. A Torino si è
trattato di un incidente, in Belgio di un
vero e proprio assalto dove persero la vita
39 persone tra cui il medico aretino Roberto
Lorentini, deceduto per portare aiuto ad un
bimbo ferito e la studentessa Giuseppina
Conti".
Fonte:
Ansa.it
©
4 giugno 2017
Fotografie:
Tsdtv.it
©
La Nazione
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