Arezzo, sopravvissuto all'Heysel, negata
pensione
come vittima
del terrorismo: scattata la prescrizione
Tempo scaduto. Niente
pensione al sopravvissuto dell'Heysel. Uscì vivo
dallo stadio maledetto ma da quel 29 maggio 1985
l'incubo lo perseguita: corpi schiacciati,
morti, terrore. Per questo L.C., aretino di 67
anni, ha chiesto di accedere ai benefici della
legge 206 del 2004 sulle vittime del terrorismo.
Perché gli hooligans inglesi che scatenarono
l'inferno, sostiene il 67enne, sono da
equiparare ai terroristi. Così, si è rivolto al
giudice del lavoro di Arezzo, portando i
documenti e la sua testimonianza di reduce della
strage che fece 39 morti e 600 feriti. La
richiesta poggiava proprio sulla qualificazione
di "terroristi", dei violenti sostenitori del Liverpool che la
sera della finale di Coppa dei campioni tra
Juventus e Reds, con il loro assalto ai
sostenitori bianconeri generarono la sciagura.
In un impianto inadeguato, con forze dell'ordine
impreparate, il fuggi fuggi si trasformò in
carneficina. Il 67enne ha ricordato al giudice
Giorgio Rispoli quei momenti: le voci disperate,
i tifosi juventini pigiati come sardine per le
cariche degli hooligans, il sangue, il muro
della curva Z che crolla, i corpi a terra, i
piedi sopra le teste delle persone. Poi lui,
svenuto, si risvegliò seminudo nella tenda dove
lo medicavano. Per altri fu la fine, tra i morti
la giovanissima Giuseppina Conti di Rigutino e
il medico Roberto Lorentini di Arezzo, che si
prodigò fino all'ultimo per soccorrere gli altri
e rimase travolto dalla calca. In seguito a
quegli eventi il sopravvissuto ha sviluppato un
"disturbo post traumatico da stress", patologia
analoga a quella dei reduci di guerra. Da qui la
richiesta di accesso alla legge 206. Contro di
lui si è costituito il Ministero dell'Interno.
La causa è stata risolta il 13 ottobre dal
giudice dichiarando il ricorso "infondato" e
quindi da respingere. Il giudice infatti si è
dovuto attenere ad un dato oggettivo: la
prescrizione. L'istanza per il riconoscimento
dei benefici infatti "è stata presentata oltre
il termine decennale di prescrizione". L'uomo ha
agito per ottenere la dichiarazione della
propria qualità di vittima del terrorismo il 16
aprile 2020 "ben oltre 10 anni dall'entrata in
vigore della legge del 2004 che per la prima
volta ha individuato la figura della vittima del
terrorismo e delle stragi di tale matrice".
Causa chiusa. Considerato "il particolare
rilievo sociale della materia e la novità della
questione giuridica, senza precedenti", il
giudice ha compensato le spese di lite tra le
parti. Resta aperto l'interrogativo giuridico di
fondo sulla possibile equiparazione fra
movimento hooligans e organizzazioni
terroristiche, in assenza, nella normativa
italiana, di una definizione puntuale e
dettagliata di terrorismo.
Fonte:
Corrierediarezzo.corr.it
©
21 ottobre 2021
Fotografia:
Inps.it
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