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ARTICOLO 16-07-2022
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Corrierediarezzo.corr.it 16.07.2022
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Arezzo, a Pescaiola lo stadio dedicato

all'eroe dell'Heysel in completo abbandono

Al campo di Pescaiola, dedicato alla memoria Roberto Lorentini, morto da eroe per tentare di salvare un bambino all’Heysel, c’è una targa che lo ricorda, ma che sta per essere sommersa dall’erba alta. È posta in alto in una delle palazzine del campo da calcio, intorno però c’è solo degrado e spazzatura. Fa effetto e rabbia. L’impianto è stato letteralmente abbandonato a sé stesso da quando l’ultima società, l’Orange Don Bosco, nel settembre di un anno fa, aveva riconsegnato le chiavi al Comune, perché scaduta la gestione. Ma da allora, il Comune, proprietario dell’impianto, lo ha lasciato completamente nel degrado. Senza un minimo di manutenzione ordinaria. Appena si arriva all’impianto di Pescaiola, in quella che era la biglietteria, c’è una coppa. Sembra che aspetti qualcuno che magicamente possa ridare un calcio d’inizio. C’è un cancello completamente aperto e chiunque può entrare. Era il cancello d’ingresso alla tribuna. Saliamo proprio fin sopra la tribuna dove in cima è stata lasciata un’altra coppa e lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi è davvero desolante. Il campo da calcio è completamente sommerso dall’erba talmente alta che tra poco arriva alla traversa della porta. Ovviamente non si vedono più le linee del campo e chissà come sarà ridotto anche il terreno da gioco. Scendendo dalla tribuna si può passeggiare liberamente dentro gli altri locali. Non ci sono lucchetti alle porte che invece sono completamente aperte con il rischio che qualcuno ci possa andare a dormire o peggio. Dentro tutto è in stato di abbandono. Dove una volta c’era il ristorante, adesso è tutto buttato per terra. E in uno scaffale ci sono altre coppe. Ci spostiamo facendoci largo tra l’erba alta con il rischio di incontrare qualche animale o peggio qualche siringa. Arriviamo dall’altra parte dove un tempo c’erano gli ingressi per gli altri campi da calcio e il panorama non cambia: degrado e abbandono. Fino a quando non alziamo gli occhi a quella targa di marmo bianco dove inciso c’è scritto il nome di Roberto Lorentini, il medico aretino che trovò la morte nella strage dell’Heysel. C’è scritto la sua data di nascita e quella della sua morte. E non è giusto e rispettoso che intorno ci siano soltanto macerie di un passato dove c’erano tanti ragazzi e tanti bambini che ogni giorno animavano quei posti. Dentro quello stadio proprio alcuni giorni fa, ci sono stati anche i consiglieri del Pd Alessandro Caneschi e Giovanni Donati: "Per rimediare a questo "spettacolo" - dicono - occorre intervenire pesantemente. L’assessore allo sport Federico Scapecchi ha annunciato pubblicamente ed enfaticamente di avere la soluzione, ha parlato anzi di "rivoluzione copernicana": in pratica le società sportive che parteciperanno al bando per la gestione dell’impianto dovranno accollarsi le spese per la sua messa in sicurezza e sobbarcarsi, in termini economici, un investimento straordinario di 150 mila euro nei primi 5 anni. Da precisare che questa cifra servirà a rendere la struttura a norma e poterla utilizzare. Dopo di che andranno aggiunti ulteriori 25 mila euro all’anno per la gestione ordinaria. L’assessore Scapecchi probabilmente non ha ben chiaro il panorama delle società sportive locali, costituito da realtà che vivono da sempre grazie al volontariato. Quale soggetto può spendere oggi una cifra simile, per riparare peraltro i danni generati dall’incuria e dal malgoverno della giunta Ghinelli ? Prima di pensare a un bando, il Comune deve impegnarsi a provvedere a tutte le spese necessarie. Illudersi di cavarsela facendo ricadere sulle realtà associative e di volontariato questo enorme impegno è semplicemente paradossale. Ecco dunque svelato il gran colpo di genio. Più che di ‘rivoluzione copernicana’, qua siamo tornati indietro a Tolomeo. Solo che la terra non è piatta ma incolta e indecorosa". Serve dunque prima di tutto un minimo di manutenzione e soprattutto mettere in sicurezza l’impianto chiudendo i cancelli per evitare che qualcuno possa entrare e magari completare un lavoro di distruzione e degrado che sono già in atto. Fonte: Corrierediarezzo.corr.it © 16 luglio 2022 (Testo © Fotografia)

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