Arezzo, a
Pescaiola lo stadio dedicato
all'eroe
dell'Heysel in completo abbandono
Al campo di Pescaiola,
dedicato alla memoria Roberto Lorentini, morto
da eroe per tentare di salvare un bambino
all’Heysel, c’è una targa che lo ricorda, ma che
sta per essere sommersa dall’erba alta. È posta
in alto in una delle palazzine del campo da
calcio, intorno però c’è solo degrado e
spazzatura. Fa effetto e rabbia. L’impianto è
stato letteralmente abbandonato a sé stesso da
quando l’ultima società, l’Orange Don Bosco, nel
settembre di un anno fa, aveva riconsegnato le
chiavi al Comune, perché scaduta la gestione. Ma
da allora, il Comune, proprietario
dell’impianto, lo ha lasciato completamente nel
degrado. Senza un minimo di manutenzione
ordinaria. Appena si arriva all’impianto di
Pescaiola, in quella che era la biglietteria,
c’è una coppa. Sembra che aspetti qualcuno che
magicamente possa ridare un calcio d’inizio. C’è
un cancello completamente aperto e chiunque può
entrare. Era il cancello d’ingresso alla
tribuna. Saliamo proprio fin sopra la tribuna
dove in cima è stata lasciata un’altra coppa e
lo spettacolo che si apre davanti ai nostri
occhi è davvero desolante. Il campo da calcio è
completamente sommerso dall’erba talmente alta
che tra poco arriva alla traversa della porta.
Ovviamente non si vedono più le linee del campo
e chissà come sarà ridotto anche il terreno da
gioco. Scendendo dalla tribuna si può
passeggiare liberamente dentro gli altri locali.
Non ci sono lucchetti alle porte che invece sono
completamente aperte con il rischio che qualcuno
ci possa andare a dormire o peggio. Dentro tutto
è in stato di abbandono. Dove una volta c’era il
ristorante, adesso è tutto buttato per terra. E
in uno scaffale ci sono altre coppe. Ci
spostiamo facendoci largo tra l’erba alta con il
rischio di incontrare qualche animale o peggio
qualche siringa. Arriviamo dall’altra parte dove
un tempo c’erano gli ingressi per gli altri
campi da calcio e il panorama non cambia:
degrado e abbandono. Fino a quando non alziamo
gli occhi a quella targa di marmo bianco dove
inciso c’è scritto il nome di Roberto Lorentini,
il medico aretino che trovò la morte nella
strage dell’Heysel. C’è scritto la sua data di
nascita e quella della sua morte. E non è giusto
e rispettoso che intorno ci siano soltanto
macerie di un passato dove c’erano tanti ragazzi
e tanti bambini che ogni giorno animavano quei
posti. Dentro quello stadio proprio alcuni
giorni fa, ci sono stati anche i consiglieri del
Pd Alessandro Caneschi e Giovanni Donati: "Per
rimediare a questo "spettacolo" - dicono -
occorre intervenire pesantemente. L’assessore
allo sport Federico Scapecchi ha annunciato
pubblicamente ed enfaticamente di avere la
soluzione, ha parlato anzi di "rivoluzione
copernicana": in pratica le società sportive che
parteciperanno al bando per la gestione
dell’impianto dovranno accollarsi le spese per
la sua messa in sicurezza e sobbarcarsi, in
termini economici, un investimento straordinario
di 150 mila euro nei primi 5 anni. Da precisare
che questa cifra servirà a rendere la struttura
a norma e poterla utilizzare. Dopo di che
andranno aggiunti ulteriori 25 mila euro
all’anno per la gestione ordinaria. L’assessore
Scapecchi probabilmente non ha ben chiaro il
panorama delle società sportive locali,
costituito da realtà che vivono da sempre grazie
al volontariato. Quale soggetto può spendere
oggi una cifra simile, per riparare peraltro i
danni generati dall’incuria e dal malgoverno
della giunta Ghinelli ? Prima di pensare a un
bando, il Comune deve impegnarsi a provvedere a
tutte le spese necessarie. Illudersi di
cavarsela facendo ricadere sulle realtà
associative e di volontariato questo enorme
impegno è semplicemente paradossale. Ecco dunque
svelato il gran colpo di genio. Più che di
‘rivoluzione copernicana’, qua siamo tornati
indietro a Tolomeo. Solo che la terra non è
piatta ma incolta e indecorosa". Serve dunque
prima di tutto un minimo di manutenzione e
soprattutto mettere in sicurezza l’impianto
chiudendo i cancelli per evitare che qualcuno
possa entrare e magari completare un lavoro di
distruzione e degrado che sono già in atto.
Fonte:
Corrierediarezzo.corr.it © 16 luglio 2022 (Testo © Fotografia)
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