Vicenda Heysel
"Tassato
persino il dolore"
AREZZO - "E'
stata fatta giustizia e quindi il nostro compito
adesso è terminato. Ma quello che abbiamo
perduto non potrà mai esserci restituito". Con
queste parole Otello Lorentini ha annunciato lo
scioglimento del comitato dei parenti delle
vittime dell'Heysel, di cui è stato presidente
per sette anni. Lo scioglimento segue il
pagamento degli indennizzi ai familiari ordinato
dal tribunale di Bruxelles che ha ritenuto
l'Uefa, lo Stato e la federazione calcistica
belga "corresponsabili per carenze
organizzative" della tragedia avvenuta il 29
maggio 1985 nello stadio della capitale belga.
Quella notte persero la vita 39 persone, 32
delle quali italiane, presenti all'Heysel per
assistere alla finale di Coppa dei Campioni fra
la Juventus e il Liverpool. Una vicenda lunga e
dolorosa, conclusasi con i risarcimenti alle
famiglie ma anche con una severa e addolorata
critica al fisco italiano che, in base ai
recenti provvedimenti sui depositi bancari, ha
applicato sugli indennizzi ottenuti una tassa
complessiva di oltre otto milioni. "Ci hanno
imposto anche una tassa sul dolore" ha
commentato Lorentini con molta amarezza. La
complessa e delicata lunga battaglia legale è
arrivata a conclusione solo domenica, quando
Lorentini, nel corso di una breve cerimonia a
cui hanno partecipato tutte le 25 famiglie che
avevano fondato il comitato, ha consegnato gli
indennizzi alle 95 persone che si erano
costituite parte civile. I risarcimenti,
calcolati in base ai parametri di reddito,
oscillano fra i 7 e i 500 milioni di lire, ed
hanno dato luogo anche ad alcuni casi definiti
"moralmente discutibili". La morte di alcuni
giovani studenti, per esempio, è stata
"valutata" secondo il minimo consentito dalla
legge belga, circa 7 milioni di lire, in quanto
i ragazzi sono stati ritenuti "non produttori di
reddito". "Al di là dell'esiguità delle cifre ha
detto Lorentini devo ringraziare gli avvocati
che ci hanno assistito in questi anni. Per
merito loro abbiamo ottenuto una sentenza che
sta già facendo giurisprudenza".
R. S.
Fonte:
La
Stampa
©
29 settembre
1992
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